Comuni contro il governo Crocetta: “Parlamento siciliano da sciogliere”

Comuni contro il governo Crocetta: “Parlamento siciliano da sciogliere”
26 aprile 2017

La marcia dei sindaci contro la politica regionale. I primi cittadini siciliani si sono presentati oggi all’Ars, insieme ai rappresentanti dell’Anci, per incontrare i i capigruppo, il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone e gli assessori del governo di Rosario Crocetta, Luisa Lantieri (Enti locali) e Alessandro Baccei (Economia). Al centro la norma in vigore sulla decadenza dei sindaci e la drammatica situazione finanziaria. Un confronto che arriva dopo il pronunciamento del Tar di Palermo che ha accolto il ricorso del sindaco di San Piero Patti Ornella Trovato contro la decadenza dalla carica di primo cittadino stabilita dalla legge regionale 6 del 29 marzo che dispone la l’azzeramento contestuale di sindaci e consiglio in caso di mancata approvazione nei termini del bilancio; un norma con effetto retroattivo. “Ci sarebbero tutte le ragioni per andare allo scioglimento dell’Assemblea regionale, ma forse ormai e’ troppo tardi”, ha detto affermato il presidente dell’Anci e sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Le Regionali sono fissate per il 5 novembre, ma le tensioni tra Comuni e Regione non si sono mai placate. Al centro dello scontro la progressiva riduzione dei trasferimenti pubblici ai Comuni, impossibilitati cosi’ a chiudere i bilanci e dunque a rischio di decadenza in virtu’ della recente norma regionale: un cane che si morde la coda, anzi “una tempesta perfetta”, dice Orlando, “si sommano una serie di aspetti negativi che stanno determinando l’affondamento delle autonomie locali: i trasferimenti ai Comuni sono passati da 900 milioni a 200 milioni di euro nell’arco di pochi anni, la Regione non ha ancora approvato il suo bilancio e forse lo approvera’ solo entro il 30 aprile. Applichiamo una norma nazionale che stabilisce che entro il 31 marzo i Comuni devono approvare i bilanci, ma come si puo’ fare questo se la Regione non ha ancora approvato il suo, da cui discendono le risorse che servono ai Comuni per dare il via libera ai propri? In tutto questo, ecco la tempesta perfetta, la decadenza dei consigli comunali e dei sindaci che non hanno dato il via libera ai bilanci nei termini previsti dalla legge nazionale. A che serve la speciale autonomia regionale?”.

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