Confcommercio, ripartenza superata per 800mila imprese

Confcommercio, ripartenza superata per 800mila imprese
20 maggio 2020

Prova di ripartenza superata per le quasi 800.000 imprese del commercio e dei servizi di mercato che hanno ripreso l’attività dopo oltre due mesi di forzata chiusura, come attestano i brevi flash delle federazioni di settore che fanno il punto della situazione. Secondo FedermodaItalia-Confcommercio, oltre il 90% del fashion retail ha riaperto in sicurezza. Per gli operatori, è stato un po’ come il primo giorno di scuola. Per i clienti, è stato come tornare al piacere di gratificarsi con un acquisto di moda.

La partenza per certi aspetti è stata incoraggiante ed ha evidenziato come sia forte il desiderio di ritorno alla normalità con il piacere di effettuare un primo acquisto. Tra i prodotti più richiesti: intimo, pantaloni e camicie, scarpe e accessori. Riprende ossigeno, secondo Fipe Confcommercio, anche la ristorazione ma l’avvio è lento. Il 70% dei bar e dei ristoranti hanno aperto tutti ben equipaggiati di mascherine e gel disinfettanti, ma con personale ridotto: infatti il 40% dei dipendenti sono rimasti a casa, pari a circa 400.000 unità. Tanti sono i titolari che utilizzeranno i divisori all’interno del ristorante soprattutto nell’area cassa quasi nessuno sui tavoli. Per Fiva-Confcommercio, a Roma tutti aperti i mercati coperti e su area attrezzata. I mercati periodici, diversamente dal resto della regione, sono ancora chiusi come in Piemonte, Sicilia e in parte della Lombardia, compresa Milano.

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In Campania resta consentita soltanto l’attività di vendita dei prodotti alimentari. Nel resto del Paese le aperture sono a macchia di leopardo nel senso che sono state autorizzate ma le difficoltà di carattere organizzativo e logistico legate alla necessità di ridefinire i layout mercatali in conseguenza dell’applicazione delle misure di sicurezza stanno creando notevoli difficoltà. Complessivamente la percentuale dei mercati riaperti con tutte le merceologie si aggira intorno al 50% – 60% del totale. Secondo Federpreziosi -Confcommercio l’attesa ripartenza ha visto praticamente tutti i gioiellieri rispondere all’appello, già preparati con i dispositivi e le misure di prevenzione previste, le apposite infografiche esposte all’ingresso e nelle vetrine. Solo alcuni hanno ritardato, giusto per completare in maniera puntuale le dettagliate procedure che avevamo opportunamente predisposto.

E anche il racconto di qualche piccolo, confortante episodio. La prima vendita: un ciondolo – regalo “in sospeso” per la festa della mamma – acquistato da un ragazzino o gli applausi da parte dei passanti/amici e dei commercianti dei negozi vicini – non coinvolti nel lockdown – al momento in cui l’orafo nel centro storico ha rialzato la serranda tornando ad illuminare la strada con le sue vetrine. Infine, secondo Federmobili – Confcommercio, con oggi la quasi totalità dei negozi di arredamento ha riaperto le porte al pubblico, contro un 80% di ieri, essendo il lunedì normalmente una giornata di chiusura per i nostri negozi. Una delle difficoltà maggiori incontrate dagli operatori è stato capire come procedere per un’adeguata sanificazione dei locali e dei prodotti in esposizione (in particolare per i mobili con componenti in tessuto, quali divani, sedie, letti, etc), in modo da arrivare pronti alla riapertura, come pure organizzare gli spazi riservati agli uffici di progettazione accessibili al cliente rispettando i prescritti distanziamenti.

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