Coronavirus, Conte indica all’Europa il modello Italia: ritardi letali

Coronavirus, Conte indica all’Europa il modello Italia: ritardi letali
Christine Lagarde e Giuseppe Conte
18 marzo 2020

Giuseppe Conte rivendica la bontà del “modello Italia” nella gestione dell’emergenza coronavirus e sprona l’Ue ad avere una risposta comune “straordinaria” e rapida, perchè ogni ritardo sarebbe “letale”. Il premier, collegato da Palazzo Chigi, ha partecipato alla riunione in videoconferenza dei leader europei convocata per discutere delle misure da mettere in campo contro l’epidemia di coronavirus. Il presidente del Consiglio in questi giorni ha visto come, via via, la maggior parte dei Paesi europei, e non solo, si stia allineando alle scelte difficili prese dal governo italiano, che in un primo momento avevano sollevato perplessità. A queste scelte però, ha detto oggi, non ci sono alternative. “Dobbiamo assicurare ai nostri cittadini – ha sottolineato – le cure mediche necessarie e la protezione sociale ed economica di cui hanno bisogno”.

Se questa strada, ormai, sembra essere quella intrapresa da quasi tutti i Paesi europei, adesso serve, urgentemente, un passo avanti: è l’Ue che deve agire in modo coordinato. Nessuno, ha ammonito, deve illudersi che ci potrà essere un Paese membro che potrà rimanere “indenne” da quello che appare come uno “tsunami economico-sociale”. Per questo occorre agire ora, considerando che un ritardo nella risposta comune sarebbe “letale” per tutti e quindi “irresponsabile”. Dunque vanno messi in campo mezzi “straordinari” per affrontare una crisi straordinaria e “senza precedenti”. Per l’Europa, in sostenza, il modello deve essere quello del “whatever it takes” di Mario Draghi e non (questo Conte non lo ha detto, ma certo lo ha fatto capire) l’impostazione emersa nei giorni scorsi dalla nuova presidente della Bce Christine Lagarde.

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Gli strumenti straordinari che il premier ha in mente vanno dal lancio di “coronavirus bond” a un fondo di garanzia europeo, in modo da finanziare con urgenza tutte le iniziative dei singoli governi per proteggere le proprie economie. Senza interventi di questo genere, ha fatto notare, la “tempesta” finanziaria che ormai da giorni sta piegando le borse continentali non potrà essere fermata. “Se procederemo divisi – ha concluso – la risposta sarà inefficace e questo ci renderà deboli ed esposti alle reazioni dei mercati”.

Intanto il governo sta lavorando per chiudere il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri. L’obiettivo (ma non la certezza, al momento) è quello di arrivare alla versione definitiva entro la serata, per poi procedere in Senato, probabilmente, a un ‘accorpamento’ con quelli precedenti per velocizzare la conversione di tutte le nuove norme. Anche se le critiche al provvedimento e la volontà di apportare modifiche non mancano, sia da parte dell’opposizione che da forze della maggioranza come Italia viva, che pretende interventi più incisivi per professionisti e partite Iva. La tregua tra le forze politiche potrebbe essere già finita. askanews

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