Crocetta: Nord scarica sul Sud onere dell’accoglienza

Crocetta: Nord scarica sul Sud onere dell’accoglienza
25 giugno 2015

“Nell’incontro con il Presidente Renzi di oggi mi aspetto una grande attenzione alla ripartizione sul territorio nazionale della solidarietà che dobbiamo esercitare nei confronti dei migranti che arrivano in Italia. E’ assurdo che le regioni del Nord scarichino su quelle del Sud l’intero onere dell’accoglienza, in particolare sulla Sicilia, che subisce l’impatto più forte”. Lo ha detto a Voci del Mattino, Radio1 Rai, il presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, poco prima dell’incontro fra i governatori e il presidente del Consiglio Renzi. “Non dobbiamo mai dimenticare che i migranti arrivano in Sicilia dal mare, pertanto rifiutarli significherebbe ributtarli in acqua. E’ una realtà molto diversa rispetto a quella settentrionale – ha aggiunto Crocetta -. Noi dobbiamo attivare il meccanismo della condivisione, e lo dobbiamo fare sia sul piano interno, sia su quello internazionale, con la Comunità europea che non può sottrarsi alle sue responsabilità delegando tutto all’Italia. Meccanismi di condivisione ma anche compensativi, perché ritengo assurdo, ad esempio, che se un comune si fa carico di minori non accompagnati, poi debba accollarsi anche le relative spese, come accade nel nostro Paese. Sono oneri che devono essere centralizzati e condivisi con l’Unione Europea. In Sicilia molti comuni sono in forte difficoltà a causa di queste spese, in una Regione che, è bene ricordarlo, spende tantissimo per il trattamento sanitario dei migranti. Lo facciamo volentieri, ma dobbiamo sopportare costi incredibili”.

“Questi sono i temi che portiamo oggi alla discussione con il Premier – ha continuato Crocetta- anche per cercare di dissipare questo clima di insicurezza che la gente percepisce quando pensa alla Sicilia come luogo di immigrazione massiccia. A tal proposito voglio dire che, ad esempio, a Lampedusa non si è verificato un solo episodio di criminalità, nemmeno piccola, legato alle persone arrivate attraverso gli sbarchi, però questa sensazione non veritiera si diffonde e indubbiamente penalizza il turismo dell’isola, come testimoniano le tante disdette di prenotazioni che riceviamo. E i fondi europei dovrebbero essere gestiti con più oculatezza, risarcendo in qualche modo le Regioni che praticano maggiormente la solidarietà”.

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