Curiosità. Carlo Magno si difendeva dal fuoco con coperta d’amianto

9 marzo 2014

Con il termine amianto si intendono alcuni minerali costituiti da silicati di sodio, ferro e magnesio che nel processo di mineralizzazione assume la caratteristica forma fibrosa.  Esistono varietà diverse di amianto secondo il tipo di fibra e di composizione chimica; l’amianto è stato usato per isolare, nelle guarnizioni, nelle tubazioni, nelle lastre in cemento amianto. Negli amianti spruzzati la varietà più usata è la crocidolite, mentre nei manufatti in amianto cemento solitamente si usava il crisotilo.

Nell’antichità l’amianto ha avuto un utilizzo rituale, nell’antica Roma è stato usato sia come  materiale per la cremazione sia per rituali religiosi. Marco Polo ne fa menzione nel “Milione” come materiale per confezionare delle tovaglie “prodigiose”. Fino a pochissimi anni fa l’amianto è stato utilizzato anche in medicina per vari scopi:  cura delle malattie infiammatorie, polvere contro la sudorazione dei piedi, otturazioni dentarie, pomate per le gambe, ecc.

Secondo alcuni autori, l’antofillite veniva utilizzata nel terzo millennio a.C., per rinforzare stoviglie in terracotta. Un uso similare, del crisotilo, veniva fatto in Corsica, a giudicare dai reperti conservati in un Museo Etnografico, dove a Canari esisteva una miniera di crisotilo, la cui produzione è cessata nel 1965. La possibilità di essere filato e tessuto è nota da più di 3000 anni. Si racconta che la resistenza al fuoco di un coperta in amianto sia stata sfruttata da Carlo Magno per impressionare i nemici.

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