Def, strada in salita: slitta aggiornamento in Consiglio dei ministri. Ancora si tratta con l’Ue

Def, strada in salita: slitta aggiornamento in Consiglio dei ministri. Ancora si tratta con l’Ue
26 settembre 2016

di Maurizio Balistreri

Gli spazi di manovra per la prossima legge di bilancio restano ancora appesi alla trattativa in corso con Bruxelles sul deficit 2017. Sarà questo il numero chiave contenuto nella nota di aggiornamento del Def, il cui esame da parte del Consiglio dei ministri si svolgerà domani. Non è bastato un intenso fine settimana di lavoro per trovare una quadra con l’Ue sulla flessibilità aggiuntiva rispetto all’1,8% di deficit già condiviso con la Commissione per l’anno prossimo. Il governo punta a disinnescare l’aumento di due punti dell’Iva contenuto nelle clausole di salvaguardia, circa 15 miliardi, attraverso l’indebitamento in modo da ridurre a circa 8 miliardi la manovra per finanziare le diverse misure allo studio dell’esecutivo e le emergenze legate a immigrazione, sicurezza e terremoto. Misure che nel Def saranno indicate solo a grandi linee ma che i tecnici del Tesoro hanno presentato a Bruxelles per sostenere la richiesta di ulteriore flessibilità.

Si punterebbe a mezzo punto di deficit un più rispetto al target dell’1,8% ma dal Tesoro avvertono che i numeri circolati finora potrebbero essere fuorvianti: “Allo stato attuale è inutile appendersi ad un numero. Tutto dipende dai risultati delle trattative con Bruxelles, i tecnici sono al lavoro”. Più certi i numeri sulla crescita che nel Def dovrebbe essere ipotizzata vicina all’1% per il 2017 (rispetto all’1,4% del precedente documento). Ma anche qui, qualora si spuntasse un maggiore spazio per le misure di sostegno all’economia, la stima potrebbe rivelarsi prudente. “Stiamo facendo le ultime messe a punto del Documento di economia e finanza che è molto importante perchè comincia a delineare la strategia di politica economica e di intervento che il governo intende perseguire”, ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, spiegando che il governo ha ritenuto “utile un ulteriore sviluppo per una migliore messa a punto del documento che ormai è consolidato nella sua definizione”. Intanto in attesa della quadra con Bruxelles e dell’esame in Cdm della nota di aggiornamento del Def è stata rinviata a mercoledì la riunione con i sindacati su pensioni e lavoro. Un capitolo che dovrebbe pesare per due miliardi sulla legge di bilancio ma che dipende anch’esso dallo spazio che sarà definito con l’Ue.

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