Dl Cura Italia, governo incassa fiducia al Senato

Dl Cura Italia, governo incassa fiducia al Senato
L'Aula del Senato
10 aprile 2020

Tra contestazioni e polemiche, alla fine l’Aula del Senato ha approvato il maxi-emendamento interamente sostitutivo del Dl Cura Italia, dando la fiducia chiesta dal Governo con 142 sì, 99 no e 4 astenuti. Lega, FI e FdI avevano preannunciato il loro voto contrario. Il provvedimento contiene misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica derivante dall’epidemia di coronavirus. Tra le norme anche quella che consente la costituzione della newco Alitalia. Ora il provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il prossimo 16 maggio, passa all’esame di Montecitorio.

Nel corso dell’esame in commissione Bilancio del Senato, sono confluite nel testo le norme o sono stati fatti salvi gli effetti di norme contenute in altri tre precedenti decreti legge sull’emergenza in materia sanitaria, economica e giurisdizionale. Al di là di queste proposte, avanzate direttamente dal Governo, in Commissione sono state approvate diverse modifiche, sostanzialmente non onerose visto che già il provvedimento originario impiegava totalmente i 25 miliardi disponibili per il 2020 grazie allo scostamento di 20 miliardi dal target del deficit autorizzato dalle Camere.

Dalle opposizioni è stato contestato il fatto che sia avvenuta la discussione sulla questione di fiducia sul maxiemendamento che però ancora non era stato depositato ‘bollinato’. La presidente Elisabetta Casellati dopo aver sospeso la seduta per un quarto d’ora si è quindi rivolta al ministro Federico D’Incà ricordandogli di aver detto che il testo del maxi “non sarebbe stato cambiato” rispetto a quello uscito dalla Commissione e chiedendogli “ancora una volta la ragione di questo ritardo perché non posso pensare che ci siano stati dei cambiamenti in corso”.

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D’Incà da parte sia ha assicurato che “non vi è nessuna modifica al maxiemendamento” che era stato appena depositato ma la Presidente del Senato ha ripreso la parola assicurando che “non succederà mai più che la Presidenza possa derogare al normale corso di questa procedura”. “Avremmo dovuto seguire le regole normali” ha aggiunto Casellati “mi scuso con l’Aula non succederà più e anche in circostanze come queste non concederò più deroghe”.

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