“Dopo 35 anni ho deciso di lasciare la RAI”: se ne va così, senza preavviso | Cacciato per motivazioni politiche?!
Rai (Raiplay) IlFogliettone
Clamoroso addio alla Rai dopo oltre 30 anni in prima linea. Rumors e voci di corridoio, indicano la politica come causa.
Dopo una lunga e prolifica carriera che lo ha visto condurre programmi di grande successo come “Quelli che il calcio” e “Che tempo che fa”, Fabio Fazio ha intrapreso un nuovo percorso professionale. La sua uscita dalla Rai verso Nove ha rappresentato un cambiamento significativo nel panorama televisivo italiano.
Un altro volto storico che ha segnato un’epoca in Rai è stato Pippo Baudo. Con la sua inconfondibile presenza scenica e la sua abilità nel lanciare nuovi talenti e format innovativi, Baudo ha condotto innumerevoli edizioni del Festival di Sanremo e varietà di grande ascolto. Il suo addio alla Rai, avvenuto gradualmente nel corso degli anni, ha lasciato un vuoto incolmabile.
Dopo anni di conduzione di programmi di approfondimento politico di grande seguito come “Linea Notte” e “Cartabianca”, Bianca Berlinguer ha recentemente lasciato la Rai per intraprendere nuove sfide professionali. Il suo passaggio a Rete 4 ha suscitato un ampio dibattito.
Anche Mara Venier, pur essendo tornata in Rai con grande successo e rappresentando uno dei volti più amati del daytime grazie a “Domenica In“, ha avuto in passato un periodo di allontanamento dal servizio pubblico. La sua spontaneità e il suo modo diretto di interagire con gli ospiti e il pubblico l’hanno resa una figura familiare e rassicurante per molti telespettatori.
La politicizzazione della Rai
La Rai, in quanto emittente pubblica, è spesso al centro di discussioni riguardanti la sua presunta politicizzazione. Nel corso degli anni, nomine e decisioni editoriali sono state frequentemente associate all’influenza del governo in carica. Questo ha portato a critiche riguardo alla pluralità dell’informazione e all’indipendenza della linea editoriale.
Questa dinamica ha generato un dibattito costante sull’opportunità di riformare il sistema di governance della Rai per garantirne una maggiore autonomia e imparzialità. L’obiettivo sarebbe quello di preservare la sua funzione di servizio pubblico, assicurando che l’informazione fornita sia equilibrata e rappresentativa delle diverse voci presenti nella società, al di là delle logiche partitiche del momento.
Addio alla Rai dopo 35 anni
Dopo 35 anni di carriera in Rai, Andrea Vianello ha annunciato il suo addio. Il giornalista, noto per programmi come “Mi manda Rai3” e per aver diretto Rai 3, Rai News 24 e Radio 1, ha parlato di un “accordo consensuale“. La notizia, diffusa il giorno del suo compleanno, ha suscitato diverse reazioni nel mondo del giornalismo.
Il Comitato di redazione del Tg3 ha espresso “rammarico e preoccupazione” per l’uscita di Vianello, definendolo un “collega di grande livello messo ai margini dall’azienda per motivi che non possiamo non definire politici“. Questa presa di posizione evidenzia come l’addio di Vianello sia letto da alcuni come l’ennesimo caso di allontanamento di figure professionali di spicco per ragioni politiche all’interno della Rai.