Draghi (e Meloni) contro scudo Germania su energia: intervenga l’Ue

Draghi (e Meloni) contro scudo Germania su energia: intervenga l’Ue
Giorgia Meloni e Mario Draghi
29 settembre 2022

Lo “scudo” della Germania contro il caro energia fa arrabbiare il presidente del Consiglio Mario Draghi, che interviene per sollecitare un intervento europeo. Un appello che trova pieno sostegno anche da Giorgia Meloni. Berlino oggi ha annunciato un pacchetto di aiuti da 200 miliardi per contrastare l’aumento del prezzo del gas e più in generale l’inflazione, giunta a livelli record a settembre (+10,9%, il massimo da 70 anni). Si tratterà, ha spiegato il cancelliere Olaf Scholz, di un “enorme scudo protettivo” per imprese e famiglie, che riguarderà anche un tetto al prezzo del gas. “I prezzi devono scendere – ha detto Scholz -. Questa è la nostra ferma convinzione e il governo farà tutto il possibile per garantire che ciò accada”. Decisione legittima, quella di Berlino, ma allo stesso tempo una irritante ‘fuga in avanti’ per chi, come l’Italia, da mesi chiede un price cap a livello Ue, dovendo fronteggiare, tra le altre, proprio l’opposizione della Germania, secondo cui con un tetto europeo c’è il rischio che la Russia possa chiudere completamente i rubinetti. Della proposta si tornerà a discutere già nel summit informale di Praga all’inizio del prossimo mese mentre una decisione definitiva è attesa al Consiglio europeo di Bruxelles del 20 e 21 ottobre. La mossa di Scholz certo non facilita la trattativa.

Per questo nel pomeriggio è arrivata l’immediata (e dura) reazione del presidente del Consiglio che chiede a Bruxelles un intervento deciso e unitario. “La crisi energetica richiede da parte dell`Europa una risposta che permetta di ridurre i costi per famiglie e imprese” e di “di limitare i guadagni eccezionali fatti da produttori e importatori” anche per “evitare pericolose e ingiustificate distorsioni del mercato interno e di tenere ancora una volta unita l`Europa di fronte all`emergenza”, scrive Draghi in una nota, senza citare direttamente la Germania. Un primo campanello d’allarme, per Palazzo Chigi, era stato l’accordo di “solidarietà energetica” firmato all’inizio di settembre da Scholz e dal Emmanuel Macron, in base al quale la Francia fornirà gas ai tedeschi che da parte loro sono pronti a inviare elettricità. Due mosse che fanno crescere il timore che in mancanza di una iniziativa comunitaria (da attuarsi in tempi brevissimi) ogni Paese vada da solo. E l’Italia, alle prese con gli alti livelli di debito, potrebbe risentire più degli altri della crisi. “Davanti alle minacce comuni dei nostri tempi – rimarca dunque Draghi, che oggi non si sarebbe sentito con il cancelliere – non possiamo dividerci a seconda dello spazio nei nostri bilanci nazionali. Nei prossimi Consigli Europei dobbiamo mostrarci compatti, determinati, solidali, proprio come lo siamo stati nel sostenere l`Ucraina”. 

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Perfettamente allineata a Draghi è Giorgia Meloni, oggi ancora al lavoro negli uffici del gruppo Fdi a Montecitorio. I due, assicurano fonti sia di governo che parlamentari da entrambi i lati, non si sarebbero sentiti sul tema, ma la nota inviata in serata dalla ‘premier in pectore’ mostra perfetta comunanza di vedute. “Di fronte alla sfida epocale della crisi energetica – sottolinea la leader Fdi – serve una risposta immediata a livello europeo a tutela di imprese e famiglie. Nessuno Stato membro può offrire soluzioni efficaci e a lungo termine da solo in assenza di una strategia comune, neppure quelli che appaiono meno vulnerabili sul piano finanziario. Per questo l`auspicio è che nel Consiglio Europeo sull’energia di domani, prevalgano buon senso e tempestività. Su questo tema di vitale importanza per l’Italia confido nella compattezza di tutte le forze politiche”. La richiesta di un piano comune Ue arriva anche dall’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “La Gemania – dice il leader M5s – mette sul piatto 200 mld di investimento per salvare aziende e famiglie. L’abbiamo sempre detto: ora e più che mai la missione del nuovo esecutivo è ottenere un piano europeo, una strategia comune di interventi che ci mettano in salvaguardia, come il Recovery durante la pandemia”. Purtroppo, annota, “mi sembrano concentrati a litigare sulle caselle di governo”.

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