Dubai, 16enne inglese vince i campionati mondali di drone racing

Dubai, 16enne inglese vince i campionati mondali di drone racing
31 gennaio 2017

Portarsi a casa 250 mila dollari giocando e divertendosi. Non sempre è necessario mettersi in mutande e correre dietro a una sfera di cuoio per dimostrare solide abilità prestipedatorie. Può bastare, si fa per dire, anche un drone. È come trasformarsi in un uccello spiega il 16enne inglese Luke Bannister che ha vinto il primo premio al World Drone Prix a Dubai, la capitale degli Emirati Arabi, nel corso dei campionati mondiali di drone racing, una nuova moda che sta facendo furore in tutto il mondo. Uno sport che unisce la passione per il volo alla voglia di gareggiare mettendo in competizione dei mini racer, autentici micro bolidi del cielo, velivoli radiocomandati a quattro motori che pesano pochi grammi e che si pilotano in remoto utilizzando un controller wifi.

I mini racer permettono a chi sta ai comandi un volo in prima persona, grazie ai goggles, occhiali video collegati alla videocamera del mini drone. In questo modo il pilota vede esattamente ciò che il drone riprende entrando in una dimensione full immersion come se fosse il protagonista di un inseguimento degno delle migliori pellicole di George Lucas. “Quando ti metti i goggles” spiega Luke nomen omen, “è come se ti trovassi seduto ai comandi del drone, come se tu fossi un uccello. Puoi cabrare, picchiare, fare evoluzioni acrobatiche. Un’esperienza straordinaria. Quasi come volare rasoterra a velocità supersonica su un caccia militare. È davvero entusiasmante, una specie di estensione del tuo corpo e delle sue facoltà”. Luke ha messo in fila tutta l’agguerrita concorrenza internazionale di 150 team di piloti, permettendo alla sua squadra, la Tornado X-Blades Banni, di salire sul gradino più alto del podio dello Skydive di Dubai dove è disponibile l’unico circuito di gara esistente, costruito su misura per le gare dei mini racer.

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