Estorsioni, arresti nel Messinese grazie a rivelazioni di due pentiti

17 novembre 2015

A consentire l’arresto delle nuove leve dei clan a Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo sono state le dichiarazioni di due nuovi pentiti, Franco Munafó, reggente del gruppo D’Amico dopo il pentimento dei fratelli Carmelo e Francesco D’amico, e Alessio Alesci. Il gruppo faceva capo proprio ad Alesci, ormai collaboratore di giustizia, e al nipote Giuseppe Ofria. Gi arrestati sono accusati a vario titolo di estorsione, traffico di droga, porto abusivo d’arma, furto e incendio al fine di agevolare l’associazione mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto. Sono Giuseppe Ofria, 22 anni; Bartolo D’Amico, 27 anni; Marco “Balduccuio” Chiofalo, 23 anni; Salvatore Chiofalo, di 27; Santino “Gigi” Benvenga, di 23; Tonino Biondo detto “Palloncino”, 40 anni; Carmelo Crisafulli, di 26. Spacciavano droga nei locali e quando qualche bodyguard ha provato a impedire a Ofria e i suoi di entrare nella discoteca Villa Liga, a Portorosa, hanno appiccato il fuoco al locale e picchiato il bodyguard. In seguito hanno anche incendiato la Eolo d’oro, una nave da 32 metri del gruppo Navisan impiegata per mini crociere alle Eolie. A deciderlo è stato un altro giovane emergente, Giovanni Fiore, ansioso di mettersi in luce con i capi ma anche con la famiglia della sua fidanzata, direttamente concorrenti della Salamone, titolari della Navisan. Ai barcellonesi fu commissionato l’incendio, “pagato” 2 mila euro più il costo dei 200 litri di benzina.

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