Fiaccolata per Navalny: l’Italia si unisce contro il regime di Putin

Fiaccolata per Navalny: l’Italia si unisce contro il regime di Putin
19 febbraio 2024

La richiesta di un’azione nazionale per commemorare la morte di Aleksej Navalny, fatta per primo dal senatore dem Filippo Sensi, si è trasformata in una marea di solidarietà che ha travolto ogni schieramento politico italiano. Ciò che è iniziato come un piccolo sasso rotolante si è trasformato in una valanga di sostegno, culminando nella fiaccolata unitaria che illuminerà la piazza del Campidoglio romano lunedì al tramonto. “Il regime di Putin ha ucciso Aleksej Navalny e è giunto il momento di fermarlo”, ha dichiarato con fermezza Sensi, aprendo la strada a un’azione congiunta delle forze politiche italiane.

L’iniziativa è stata lanciata da Carlo Calenda con il supporto di diversi partiti politici, tra cui il Partito Democratico, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi Moderati, il Movimento 5 Stelle, Avs e Italia Viva. Persino la Lega di Matteo Salvini ha aderito, seppur con qualche esitazione, e ha cercato di zittire le critiche con una querela al segretario di Azione, Carlo Calenda. “Coloro che fanno finta di non vedere dopo l’omicidio di Navalny sono complici di questo crimine. La sua scomparsa è sconcertante e dobbiamo fare piena luce su quanto accaduto”, ha ribadito Calenda, puntando il dito contro l’indifferenza di alcuni politici italiani.

Le sue parole hanno scatenato una serie di reazioni da parte dei politici italiani, con molti che hanno espresso solidarietà a Navalny e condannato il regime di Putin. “Non possiamo restare in silenzio di fronte a un simile atto barbaro. Dobbiamo essere uniti nel condannare fermamente questo gesto e nel chiedere giustizia per Navalny”, ha affermato Elly Schlein del Partito Democratico. La fiaccolata organizzata da Calenda ha visto anche il supporto dei sindacati Cisl, Uil e, successivamente, anche della Cgil. Mentre il mondo intero accusa Putin, l’Italia si unisce in una manifestazione di solidarietà per contrastare un regime che reprime il dissenso e la libertà. In parallelo all’azione politica, emerge il caso della deputata dem Lia Quartapelle, attaccata dall’ambasciata russa per una sua interrogazione parlamentare sulla presenza di esponenti neofascisti italiani alla commemorazione di Daria Dugin a Roma. 

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“Il tentativo di mettere in discussione il mio ruolo parlamentare è inaccettabile. Nessuno può minare la democrazia italiana e il nostro diritto di fare domande legittime”, ha dichiarato Quartapelle in risposta alle critiche. Il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, ha difeso Quartapelle sottolineando il diritto di un parlamentare di un Paese libero e democratico come l’Italia di esercitare le proprie funzioni senza essere messo in discussione da ambasciate straniere. Anche la Lega ha espresso solidarietà alla deputata dem, sottolineando l’importanza di difendere la democrazia italiana da qualsiasi minaccia esterna. L’Italia si mostra unita e determinata nel suo sostegno a Navalny e nella sua condanna del regime autoritario di Putin, dimostrando che la difesa dei valori democratici e dei diritti umani non conosce confini politici. La fiaccolata di lunedì rappresenta solo l’inizio di una lunga battaglia per la giustizia e la libertà in Russia e nel mondo.

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