Fisco, sì a 3 decreti. Padoan: puntiamo a semplificare la vita dei contribuenti

Fisco, sì a 3 decreti. Padoan: puntiamo a semplificare la vita dei contribuenti
21 aprile 2015

Semplificare la vita dei contribuenti e migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione. Con questo scopo, indicato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il Consiglio dei ministri ha approvato altri tre decreti attuativi della delega fiscale varata dal Parlamento a marzo dello scorso anno. Si tratta dei dlgs sulla definizione dell`abuso del diritto e i rapporti tra Fisco e contribuenti, la fatturazione elettronica e l`internazionalizzazione delle imprese. “E’ un passo avanti importante – ha commentato il ministro – con cui si migliorano le condizioni di certezza in cui operano i contribuenti, semplificandogli la vita”. Tuttavia, ha chiarito Padoan, non è ancora il passo “decisivo”, che arriverà a giugno, con il via libera all`ultimo pacchetto di decreti attuativi. E’ passato quindi il decreto sulla certezza del diritto già esaminato dal Consiglio dei ministri della vigilia di Natale ma rinviando a giugno la parte controversa sulle sanzioni che contiene anche la modifica delle soglie di punibilità per chi evade (compresa la contestata norma salva-Berlusconi). Nessuna tensione interna all’esecutivo per lo slittamento a giugno, ha assicurato il titolare di via Venti Settembre. Il rinvio ha spiegato il ministro è dovuto solo a motivi tecnici: “Dobbiamo ancora completare il pacchetto sul sistema sanzionatorio”. Reati come “frodi, reati tributari ed evasione”, rientrano nell’ambito penale, mentre “l’abuso di diritto ha natura amministrativa”.

La vera rivoluzione fiscale in arrivo è rappresentata dalla fattura elettronica facoltativa fra privati che prende spunto dalla fatturazione elettronica nella pubblica amministrazione andata a regime lo scorso 31 marzo. L’operazione della e-fattura porterà a cancellare la valenza fiscale dello scontrino, che comunque resterà in vigore perchè continuerà a servire come garanzia. Il governo punta a una forte adesione al nuovo sistema non escludendo che a livello europeo si possa arrivare all’introduzione dell’obbligo della fatturazione elettronica con l’obiettivo di rafforzare la lotta all’evasione fiscale grazie a un sistema incrociato più efficace di controlli. Con la fattura elettronica, infatti, si potranno fare analisi del rischio molto più puntuali. Il processo verrà introdotto gradualmente. Si partirà dal primo luglio 2016 quando i titolari di partita Iva potranno sperimentare l’emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture elettroniche sul server dell’Agenzia delle Entrate. Poi dal primo gennaio 2017 le aziende potranno scegliere di passare dal regime cartaceo a quello telematico. In sintesi, chi la sceglierà avrà meno obblighi e controlli. In particolare, vengono meno gli obblighi di comunicazione relativi allo `spesometro` e alle `black lists`. Inoltre, si garantisce una corsia preferenziale per ottenere i rimborsi Iva. “La fatturazione elettronica riguarda il settore privato, è facoltativa, non obbligatoria, ma prevede la riduzione dei termini di accertamento, un’agevolazione per le imprese a patto che sia consentita la tracciabilità delle transazioni”, ha sintetizzato Padoan.

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Il decreto sull’internazionalizzazione delle imprese, invece, intende rafforzare il ruolo che il fisco deve svolgere per spingere i grandi gruppi ad investire in Italia e viceversa. L’obiettivo è quello di ridurre i vincoli alle operazioni transfrontaliere e creare un quadro normativo quanto più certo e trasparente per gli investitori. Tra le principali novità del decreto figura l`introduzione di accordi preventivi per le imprese con attività internazionale. L`obiettivo è quello di conferire maggiore organicità alla disciplina del ruling di standard internazionale (accordi fiscali, di natura preventiva, aventi ad oggetto diverse fattispecie di rilievo transnazionale) e creare un contesto di maggiore certezza per gli operatori. Viene inoltre introdotto un interpello per le società che effettuano nuovi investimenti, per dare certezza in merito ai profili fiscali del piano di investimenti che si intende attuare. Per potervi accedere è prevista una soglia minima di 30 milioni di euro per l`investimento, che può consistere anche nella ristrutturazione di imprese in crisi ma solo nel caso in cui ci siano effetti positivi sull`occupazione. In pratica, chi vorrà investire in Italia potrà interrogare l’Agenzia delle Entrate con una specifica istanza sulle regole e le norme che disciplinano il trattamento fiscale del piano di investimento o di eventuali operazioni straordinarie che si vogliono realizzare. Il terzo decreto sull’abuso del diritto unifica in una condotta unica il concetto di abuso di diritto ed elusione fiscale: si verifica quando le aziende mettono in piedi operazioni straordinarie (come fusioni) che non hanno sostanza economica (come lo sviluppo di attività o la creazione di posti di lavoro) ma solo la realizzazione di vantaggi fiscali indebiti.

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Quando l’Agenzia delle Entrate accerta la condotta abusiva, le operazioni elusive effettuate dal contribuente diventano inefficaci ai fini tributari e, quindi, non sono ottenibili i relativi vantaggi fiscali. Il contribuente dovrà dimostrare le sue “valide ragioni extrafiscali” per giustificare le operazioni effettuate. Lo scopo, ha chiarito Padoan, è “fornire al contribuente margini chiari, senza incorrere in violazione volontaria”, e “l’onere della prova è a carico dell’amministrazione. Miglioriamo le condizioni di certezza in cui operano i contribuenti – ha concluso Padoan – e ci saranno benefici sia per il contribuente che per l’amministrazione”. Con lo stesso decreto viene istituito un nuovo schema di relazioni tra l`Agenzia delle Entrate e i contribuenti (tax compliance) che varrà in un primo momento soltanto per le imprese di maggiori dimensioni. L`accesso al regime, su base volontaria, è subordinato al possesso da parte del contribuente di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, che consenta l`autovalutazione preventiva e il monitoraggio dei rischi. Olre al nodo sulle soglie di punibilità a slittare sono anche altri decreti attesi come quello sulla riforma del catasto e sui giochi. Gli altri dlgs già approvati a oltre un anno dal varo della delega sono quello sulle commissioni censuarie (primo passo della riforma del catasto), sulle semplificazioni (che ha dato il via alla sperimentazione del 730 precompilato) e sul riordino della tassazione dei prodotti da fumo.

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