Il food delivery conquista i centri storici

3 maggio 2018

Un business che sembra non conoscere crisi: la ristorazione in Italia continua a crescere e sempre di più si sceglie di affidarsi agli chef dei ristoranti. Con in più la variante tecnologica dei servizi di food delivery, come Deliveroo, che consentono di ordinare via app e ricevere i piatti a domicilio. “Gli italiani hanno speso più di 83 miliardi per mangiare fuori casa, inclusa anche una parte nel food delivery”. Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italia, cita i dati della Fipe per il 2017, numeri che certificano una tendenza molto chiara. Così come chiaro è il fatto che oggi il food delivery raggiunge anche locali di nome nei centri cittadini, e diventa parte integrante del giro d’affari dei ristoranti. “In tutte le città da cui noi siamo partiti – ha aggiunto Sarzana – e siamo oggi presenti in 15 città, i primi ristoranti sono stati proprio quelli del centro della città, per dare un’offerta ai clienti che fosse qualitativamente molto elevata. Ristoranti che hanno aumentato il loro fatturato del 30-35% grazie al delivery, quindi senza aumentare i costi fissi, ma andando a creare una parte aggiuntiva, andando a mettere un tavolo a casa degli abitanti delle città in cui operiamo e ad oggi in Italia sono più di 2500 i ristoranti che hanno aderito”.

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Per verificare quello che succede nei centri storici siamo partiti da Roma, dove Davide Fazzolari, rider per Deliveroo, ci ha raccontato la sua giornata di lavoro. “Prendo la mia bicicletta, esco di casa e salgo in metropolitana. Scendo al Colosseo e inizio a lavorare lì, quindi già trovarsi il Colosseo davanti è parecchio suggestivo”. In via dei Serpenti, nel rione Monti e a due passi dall’Anfiteatro più famoso del mondo, i ristoranti partner di Deliveroo sono 25. Tra questi Daruma Sushi. “Noi abbiamo vari punti vendita sparsi su Roma – ci ha detto David Alexandre Da Costa, Store manager di Daruma – e l’azione di delivery ci aiuta a espanderci ancora di più. Siamo tanti punti, ma con Deliveroo riusciamo a fare ancora di più e a raggiungere tutta Roma. Adesso la voce di quartiere è il telefono, se vogliamo, e il food delivery aiuta molto anche ad ampliare la nostra voce in questo caso”. Poche decine di metri più in là, anche Temakinho, celebre ristorante giappo-brasiliano, si appoggia alla piattaforma di food delivery, pur restando in stretta relazione con la clientela di prossimità. “Soprattutto – ci ha spiegato Roberto Ruggieri, Area Manager di Temakinho – interagiamo con i clienti di quartiere: ci siamo accorti che per la maggior parte i clienti vengono dal quartiere, che poi, Monti e il centro di Roma equivalgono a una grande città. Mi soffermerei molto sul gradimento di avere per la prima volta la possibilità di magiare i piatti della nostra cucina fusion a casa”.

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Da Roma a Milano, sempre nei quartieri storici, in questo caso la Brera degli artisti e della cultura. Qui, tra via Mercato e Corso Garibaldi circa il 70% dei ristoranti si appoggia a Deliveroo, sempre grazie alle figure chiave dei rider, come Lakshita Wijesinghe, 19enne originario dello Sri Lanka. “Non c’è bisogno di esperienza -ci ha detto, raccontandoci del suo lavoro – chiunque può farlo e può scegliere quanto lavorare. Per la bicicletta diciamo che il pavè è un po’ fastidioso, io lavoro in una zona centrale e mi trovo sempre sul Naviglio, però ti sposti facilmente e poi ci fai l’abitudine”. In via Mercato entriamo da Obicà, noto “mozzarella bar” dallo stile contemporaneo, accolti da Paolo Gallizioli, Digital Marketing Manager di Obicà. “La nostra scelta di affidarci a Deliveroo è stata dettata dal fatto di non avere a nostra disposizione un e-commerce, e abbiamo deciso di affidarci a Deliveroo perché lo abbiamo ritenuto il partner più affidabile. Perché ci permetteva di consegnare i nostri piatti, basati tutti su prodotti di qualità freschi, nei tempi necessari per evitare di compromettere il piatto”. Dai prodotti tipici italiani a quelli americani il passo è breve, e in corso Garibaldi approdiamo da California Bakery, altro locale che con Deliveroo ha visto cambiare il proprio business. “Di solito – ci ha spiegato la store manager Vitamin Tesfamariam – lavoravamo soprattutto negli orari di punta, che sono quelli a pranzo dalle 13 alle 15.

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Adesso lavoriamo tanto per le colazioni, per la merenda con Deliveroo e le persone che ordinano. E’ un continuo lavorare, per tutto il giorno e anche di sera, quando i nostri locali lavorano di meno, con Deliveroo andiamo molto forte”. Così nei centri delle città le biciclette dei rider portano in giro i pasti e il logo di Deliveroo, ma non solo. “In realtà – ha aggiunto Sarzana – la cosa più divertente è vedere in alcuni ristoranti la fila dei rider fuori, a volte 10 o 15, che aspettano di prelevare il proprio ordine”. “Consegnare in centro offre – ci ha confidato il rider Davide Fazzolari – anche delle grandi sorprese, ho consegnato a Daniele De Rossi, il capitano della Roma, e ho perfino fatto una consegna al ministero del Lavoro. Qui al centro di Roma i ristoranti sono molto concentrati, quindi anche le distanze si accorciano e questo comunque mi permette anche di finanziare i miei studi”. E partendo dal lavoro nelle città italiane si possono magari immaginare anche dei progetti più vasti. “Aiuto anche la famiglia e finanzio i miei studi – ha concluso Lakshita – perché mi manca un anno per finire la scuola. Il mio sogno è andare a Londra e aprire un mio ristorante”. La strada, per il giovane rider, forse sarà ancora lunga, ma intanto, sotto i grattacieli di Milano, in qualche modo il suo percorso è incominciato.

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