Gentiloni a Londra rassicura italiani: tristezza per Brexit, va trasformata in ottimismo

Gentiloni a Londra rassicura italiani: tristezza per Brexit, va trasformata in ottimismo
9 febbraio 2017

Dopo l’avvio dell’iter parlamentare che sancisce il divorizio del Regno Unito dall’Ue, a quasi un anno dal referendum sulla Brexit, a rassicurare gli italiani che vivono in Gran Bretagna è il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che a Londra ha incontrato gli studenti della London school economic e il capo del Governo Theresa May.  “L’Italia ha un interesse specifico nel rassicurare gli italiani che vivono nel Regno Unito. I loro diritti saranno rispettati e saranno trattati bene. Il Regno Unito non abbandona l’Europa” ha detto il premier Gentiloni, ricordando che Italia e Regno Unito sono legati da “rapporti di amicizia e vicinanza, e relazioni antiche” specificando che  il referndum sulla Brexit “è una decisione da rispettare” nella consapevolezza che “non sara’ un negoziato semplice”. “Lo affronteremo in modo costruttivo – ha proseguito il premier –  non abbiamo nessun interesse ad un negoziato distruttivo tra la Ue la Gran Bretagna  Coltiveremo l’unita’ tra i 27 paesi, indirizzando questa unita’ nel miglior accordo possibile con il Regno Unito”. E di Brexit il premier italiano ha parlato anche agli studenti della London school economic ricordando che il referendum della scorsa primavera “è stato un momento molto triste” che “il voto non puo’ essere criticato, ma accettato” e che adesso è tempo di “trasformare questo momento di tristezza in una visione ottimistica”.

DA CAMERA DEI COMUNI OK A ITER DIVORZIO Ieri la Camera dei comuni britannica ha dato il via al disegno di legge che autorizza il governo ad avviare le procedure formali uscire dall’Unione Europea.  I deputati hanno approvato con 494 voti a favore e 122 contrari la legge che consente alla premier Theresa May di ricorrere all’articolo 50 del trattato di Lisbona, avviando i due anni di negoziati per uscire dall’Ue, mettendo fine dopo 26 anni all’esperienza britannica nel processo di integrazione europea. Adesso il testo dovrà passare al vaglio della Camera dei Lord ma il governo spinge per approvare in tempi brevi il “Progetto di legge dell’Unione europea”, che conferisce a Theresa May il potere di attivare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Il ministro per la Brexit, David Davis si augura che: “la camera dei Lord compia il suo dovere patriottico autorizzandoci ad avanzare e a negoziare questa nuova relazione” con l’Ue, anche perché in caso di emendamento da parte dei Lord, che studieranno il progetto dal 20 febbraio, il testo tornerà alla Camera dei Comuni.

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SI SPACCANO I LABOURISTI  Sul piano politico, però, il voto della Camera dei comuni di fatto segna una profonda spaccatura nel partito labourista, e già emersa all’indomani del referendum che portarono alle dimissioni dell’ex premier David Camerun. Una delle figure chiave del partito, Clive Lewis, ministro per gli affari del governo-ombra, infatti, ha lasciato l’esecutivo dell’opposizione mentre 50 deputati del labour si ribellano alla disciplina di partito e votano contro l’ok alla Brexit. Dal canto suo il leader Jeremy Corbyn ribadisce di non aver alcuna intenzione di lasciare l’incarico. La scelta di Lewis è destinata a indebolire la leadership di Corbyn che dopo aver fatto campagna contro la Brexit prima del referendum ha deciso adesso per il ‘si’ al voto parlamentare sull’articolo 50 creando forti malumori nel partito labourista.

 

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