Vertice del centrodestra, Berlusconi ancora “fiducioso”

Vertice del centrodestra, Berlusconi ancora “fiducioso”
Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini
19 gennaio 2022

Matteo Salvini assicura la compattezza del centrodestra, Giorgia Meloni aspetta le decisioni di Silvio Berlusconi, il quale continua a far filtrare ottimismo e fiducia sui numeri per l’elezione al Colle. Nel centrodestra continuano i tatticismi, in attesa del momento in cui si dovrà decidere perlomeno come affrontare le prime votazioni per il Quirinale, quelle con la maggioranza dei due terzi. Per il segretario della Lega “da lunedì il centrodestra sarà compatto sullo stesso nome. Il centrodestra si muoverà compatto dall’inizio alla fine, questo è il valore aggiunto”. Quale sarà questo nome, è tutto da vedere. Né dovrebbe essere risolutivo il vertice in programma per giovedì: in quella sede si dovrebbero esaminare i numeri della “operazione scoiattolo”, ma il tavolo dei capigruppo non si è mai insediato, e per ora gli unici conti li fa Vittorio Sgarbi: “L’impresa è disperata”, sentenzia, invitando il Cavaliere a trovare una “via d’uscita onorevole” e a “cercare un altro nome”.

Parole cui replicano immediatamente da Forza Italia: “Non esistono altri piani per il centrodestra finché Berlusconi non scioglie la riserva, lo hanno ribadito tutti. Fin quando Berlusconi non dirà cosa intende fare, il centrodestra si muoverà di conseguenza”, ribatte Antonio Tajani. E fonti azzurre assicurano che l’ex Cavaliere è tutt’altro che triste, come racconta Sgarbi, anzi “fiducioso” e “determinato ad andare avanti”. Tanto che le stesse fonti reputano “improbabile” che Berlusconi sciolga la riserva già giovedì. Fratelli d’Italia aspetta dunque il pronunciamento del presidente di Fi, e intanto si preoccupa di fissare alcuni paletti: “Ora aspettiamo Berlusconi, ma se dovesse scegliere di fare un passo indietro, la mossa successiva si dovrà decidere tutti insieme”. E “anche noi abbiamo dei nomi da proporre”, rivendica Giorgia Meloni. Con una preoccupazione per lo scenario Draghi: “Se Draghi al Quirinale significa un altro governo con un altro presidente del Consiglio che esce dal cilindro, una legge proporzionale per avere un inciucio a vita, allora dico no”.

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