Governo spaccato anche su voto von der Leyen. Lega accusa “Inciucio M5s-Pd”

Governo spaccato anche su voto von der Leyen. Lega accusa “Inciucio M5s-Pd”
Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio
17 luglio 2019

Lega contraria, M5s a favore. L’elezione dell’ex ministra tedesca ha certamente alimentato la clamorosa spaccatura del governo e della maggioranza nel giorno in cui l’Europarlamento incorona la prima donna presidente della Commissione. Lo scenario è sempre più chiaro. Da un lato il M5S, grande sconfitto delle Europee, determinante per l’elezione di Ursula von der Leyen. La Lega trionfatrice del 26 maggio ferma sul no e condannata ad una partita difficilissima sul commissario. Una spaccatura destinata a far traballare l’alleanza di governo e che vede Luigi Di Maio allineato con il premier Giuseppe Conte, che definisce non a caso l’elezione di von der Leyen “un inizio incoraggiante” per l’Europa. Di certo, il voto di Strasburgo lascera’ strascichi pesanti in Italia.

Insomma, i partiti della maggioranza di governo si sono divisi a Strasburgo anche sulla nomina di Ursula von der Leyen alla presidenza della commissione europea. La ministra tedesca e’ stata eletta con soli nove voti di scarto. Non ha ottenuto il ‘placet’ dei leghisti, al termine di una giornata convulsa durante la quale erano arrivati segnali di apertura da parte della delegazione del partito di via Bellerio in Europa e dallo stesso Matteo Salvini. Mentre il Movimento 5 stelle ha mantenuto l’orientamento positivo nei confronti di von der Leyen, risultando decisivo con i suoi 14 voti. Attirandosi le forti critiche degli alleati di governo. “Ursula von der Leyen eletta per un soffio. Gli inciuci continuano”, lamenta un europarlamentare vicino a Salvini come Alessandro Panza, responsabile organizzativo federale del partito.

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“I 5 stelle hanno fatto asse con il Pd”, e’ l’accusa che arriva da fonti governative leghiste. “La tedesca ha posizioni politiche opposte rispetto a quelle sostenute da noi”, sottolineano le stesse fonti. “Se avessimo votato a favore, tutti ci avrebbero puntato il dito contro: accusandoci di averla votata per un posto nella commissione. Noi invece siamo stati coerenti”. “Non puoi metterci sotto ricatto per un posto in commissione”, si aggiunge. Il riferimento e’ al posto di commissario alla Concorrenza per il quale l’Italia – come e’ noto – corre. In un’intervista alla Stampa, a inizio mese, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva invitato “gli europarlamentari delle forze di maggioranza” a condividere la “valutazione” da lui fatta sul pacchetto nomine Ue (che comprendeva von der Leyen) per “interesse nazionale”, nel momento in cui sarebbero stati chiamati “a votare per la neo-designata presidente della Commissione, alla quale poi spettera’ – aveva sottolineato il premier – concordare la distribuzione dei vari portafogli”.

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