Grecia, scatta il panico. Già ritirati dalle banche oltre 700 milioni di euro

Grecia, scatta il panico. Già ritirati dalle banche oltre 700 milioni di euro
27 giugno 2015

Nella sola giornata di sabato dalle banche della Grecia sono stati ritirati fondi per 700 milioni di euro, a quanto si apprende da Bruxelles. Solitamente invece, in un normale fine settimana vengono prelevati circa 30 milioni di euro. Da stamattina ai bancomat delle banche greche si sono formate lunghe code dopo che il governo ha annunciato che intende sottoporre a referendum il prossimo 5 luglio, l’ultima proposta di aiuti avanzata da Ue e Fmi. Dunque, code che si allungano ai bancomat in Grecia, in certi casi già a corto di contanti a dispetto delle rassicurazioni delle autorità. E code che iniziano a formarsi alche alle stazioni di rifornimento. Perché da lunedì non si sa cosa potrebbe accadere. Formalmente la Grecia è sotto la copertura europea fino al 30 giugno. E fino a ieri stava negoziando una possibile proroga di 5 mesi agli aiuti. Ma poi il premier Alexis Tsipras ha colto tutti di sorpresa annunciando un referendum sulle proposte Ue per domenica 5 luglio. Una mossa che ha ricevuto una accoglienza gelida da parte dell’Eurogruppo. “Martedì l’aiuto finisce”, ha avvertito il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble.

E così un crescente numero di greci si è precipitato a ritirare contanti ai bancomat, nel timore che a breve la situazione possa precipitare. Le banche greche continuano ad avere accesso ad un meccanismo di liquidità di emergenza della Bce, chiamato Ela e gestito dalla Banca centrale nazionale. Tuttavia se martedì, come è ormai altamente probabile, Atene non dovesse risarcire una maxi rata da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale, la Bce potrebbe decidere di chiudere questo canale. E a quel punto i contanti finirebbero praticamente all’istante. Perché da quando Syriza ha vinto le elezioni nel sistema bancario ellenico è partita una corsa a ritirare i depositi che negli ultimi giorni è diventata una vera e propria emorragia. La mancata proroga degli aiuti Ue costringerebbe con ogni probabilità il governo a imporre delle severe restrizioni ai movimenti di capitale, al di là di tute le smentite finora opposte da Atene. Potrebbe essere perfino necessario imporre un periodo di chiusura totale degli sportelli, una “bank holiday” come la chiamano con una qualche ironia gli anglosassoni. Questo scenario da incubo, che va prendendo consistenza ingrossa le fila di coloro che cercano di cautelarsi, o trasferendo fondi all’estero, o ritirandoli semplicemente mettendosi in fila ai bancomat.

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Il presidente dell’associazione delle banche greche Louka Katselin ha assicurato che la Bce e la Banca centrale continuano a garantire l’afflusso di contanti ove sia necessario. Ma questo certo non basta a fermare i ritiri. Secondo Dow Jones, tutti i bancomat delle quattro maggiori banche greche – Eurobank, Alpha Bank, Banca del Pireo e banca nazionale di Grecia – a Viale Mesogion, una delle maggiori arterie nel quartiere Holargos nella arte settentrionale di Atene, hanno decine di persone in coda. Ad un bancomat della banca del Pireo i contanti sono finiti ed un addetto è uscito fuori per appendere un avviso scritto, venendo bersagliato da proteste e insulti da parte delle persone in coda. Viene citato un 78enne pensionato che in lacrime si lamenta di non poter ritirare la pensione, che è stata accreditata venerdì, che tra l’altro è l’unica fonte di sostentamento per lui, la moglie, i figli disoccupati e i nipoti. E tutto questo mentre appunto formalmente c’è ancora la copertura europea e soprattutto della Bce. Il sistema dovrebbe reggere teoricamente cinque giorni pieni prima di arrivare al referendum annunciato da Tsipras su domenica 5 luglio. Sempre secondo Dow Jones intanto si stanno creando code anche alle stazioni di rifornimento dei carburanti. “Se tornassimo alla dracma i carburanti finirebbero subito”, afferma Nikos Stavrides, in fila assieme a 17 altre auto ad una stazione Shell. “I creditori non si lasceranno abbindolare dai giochini di Tsipras”.

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