La guerra commerciale con gli Usa si fa sempre più aspra, la Cina verso l’autosufficienza
Xi Jinping rafforza la strategia di autosufficienza durante una visita in Henan, mentre le tensioni con gli Stati Uniti e la concorrenza globale spingono Pechino a ridefinire il suo modello economico

Xi Jinping
La guerra commerciale con gli Stati Uniti si fa sempre più aspra, e la Cina risponde accelerando la sua corsa verso l’autosufficienza tecnologica e industriale. Il presidente Xi Jinping ha lanciato un nuovo segnale chiaro durante una visita a una fabbrica di cuscinetti nella provincia di Henan, ribadendo che il Paese deve “padroneggiare le tecnologie chiave e fondamentali” per ridurre la dipendenza dall’estero. “Dobbiamo continuare a migliorare il nostro settore manifatturiero, insistere sull’autosufficienza e sull’auto-miglioramento,” ha dichiarato Xi, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
Queste parole arrivano in un momento cruciale: meno di una settimana fa, Washington e Pechino hanno raggiunto una tregua temporanea di 90 giorni nella loro guerra commerciale, che aveva visto i dazi salire fino al 145%, mettendo a rischio gli scambi tra le due maggiori economie del mondo. Ma la pausa sembra essere solo un breve respiro: la Cina non intende abbassare la guardia e sta intensificando gli sforzi per rafforzare la sua resilienza economica e tecnologica.
L’autosufficienza come priorità strategica
Durante la sua visita in Henan, Xi ha sottolineato l’importanza di costruire un moderno sistema industriale nazionale, promuovendo una crescita economica di alta qualità e una governance sociale efficiente. Ha anche evidenziato la necessità di rafforzare il settore agricolo e proteggere l’ambiente, aspetti centrali per garantire la stabilità interna. “Con uno sviluppo di qualità elevata e una governance efficiente, lo Henan dovrà contribuire con vigore a scrivere un nuovo capitolo di modernizzazione in stile cinese nella regione centrale della Pianura Centrale,” ha dichiarato il presidente.
Queste parole riflettono una visione strategica che va ben oltre la contingenza delle tensioni commerciali. Già nel 2015, Xi aveva lanciato il programma “Made in China 2025”, mirato a espandere la quota di mercato interna in settori strategici come l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, le biotecnologie e l’energia pulita. L’obiettivo era chiaro: trasformare la Cina da un gigante manifatturiero low-cost a un leader globale nell’innovazione tecnologica.
La pressione degli Stati Uniti e il ritorno all’autosufficienza
La spinta verso l’autosufficienza si è intensificata durante il primo mandato di Donald Trump, quando gli Stati Uniti hanno avviato la guerra commerciale e introdotto restrizioni all’esportazione di tecnologie avanzate verso la Cina. Queste misure, in particolare nel settore dei semiconduttori, hanno costretto Pechino a rivedere la sua strategia industriale. Anche sotto l’amministrazione Biden, le politiche di contenimento tecnologico sono continuate, e ora, con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, le prospettive di una normalizzazione delle relazioni commerciali sembrano sempre più remote.
In questo contesto, Xi ha difeso con forza la scelta della Cina di puntare sull’output industriale nazionale. “Da Paese che in passato dipendeva dalle importazioni di fiammiferi, sapone e ferro, siamo diventati la principale potenza manifatturiera mondiale,” ha dichiarato, secondo quanto riporta il Financial Times . “Dobbiamo continuare a migliorare il nostro settore manifatturiero e padroneggiare le tecnologie chiave e fondamentali.”
Critiche occidentali e politiche industriali cinesi
Le camere di commercio occidentali in Cina hanno criticato negli ultimi anni le politiche industriali e di approvvigionamento del governo cinese, accusandole di favorire sistematicamente i produttori locali a scapito delle imprese straniere. Sussidi governativi, normative restrittive e requisiti di trasferimento tecnologico hanno ridotto le opportunità per le aziende estere, alimentando tensioni diplomatiche e commerciali.
Tuttavia, per Pechino, queste politiche rappresentano un investimento strategico nel futuro. La capacità di produrre autonomamente tecnologie avanzate non solo garantisce sicurezza nazionale, ma rafforza anche la posizione della Cina nella competizione globale, soprattutto in un contesto in cui la rivalità con gli Stati Uniti si sta sempre più configurando come una nuova “guerra fredda” tecnologica.
Verso un nuovo modello di sviluppo
La visita di Xi in Henan e le sue dichiarazioni segnano un ulteriore passo verso un modello di sviluppo centrato sull’autosufficienza e l’innovazione. Mentre la Cina cerca di ridurre la sua vulnerabilità alle pressioni esterne, la sfida sarà bilanciare questa spinta con la necessità di mantenere legami economici globali e attrarre investimenti stranieri.
In un mondo sempre più frammentato, la strategia di Pechino rappresenta un tentativo di riaffermare la sua indipendenza economica e tecnologica. Resta da vedere se questa scelta porterà a una maggiore stabilità o, al contrario, esacerberà le tensioni con gli Stati Uniti e i suoi alleati, plasmando il futuro dell’economia globale.
La guerra commerciale e tecnologica con gli Stati Uniti, unita alla concorrenza regionale, sta spingendo la Cina a rafforzare la sua spinta verso l’autosufficienza. Con Xi Jinping alla guida, il paese si sta preparando a un futuro in cui la capacità di innovare e produrre autonomamente sarà cruciale per mantenere la sua posizione di potenza globale.