Il cargo ancora in alto mare. Non c’è traccia. E 4000 imprese attendono

6 febbraio 2014

Sul piano merci ancora tutto in alto mare. Al momento l’attenzione di Soaco è tutta concentrata sulla implementazione dei passeggeri. Intanto, il territorio, le categorie produttive, i mercati chiedono a gran voce di potere usufruire dei vettori aerei per il trasferimento delle loro merci ai mercati del Nord Italia. L’esigenza è quella di contenere i costi sempre più insostenibili del trasporto su gomma che non rende commerciale il prodotto locale al pari degli altri competitor.

E’ il caso della Vittoria Mercati, 400 milioni di euro di volume d’affari, più di 4000 aziende agricole conferitrici e 350 operatori commerciali. Gestisce il più grande mercato ortofrutticolo del Sud Italia, centro ideale degli scambi  commerciali, non solo sul mercato nazionale ma anche su i principali mercati esteri con l’obiettivo di ottimizzare l’organizzazione commerciale dei prodotti agro-alimentari. Sulla poltrona della presidenza della società siede Emanuele Garrasi. Lui non si smarca dalle domande, ma sembra volere costruire un recinto di protezione attorno. “Abbiamo chiesto all’amministratore di Soaco, Enzo Taverniti – spiega Garrasi – di potere sviluppare l’interesse del cargo. L’economia iblea lo chiede, ma siamo consapevoli che tale opportunità deve trovare attuazione a posteriori rispetto al lancio del traffico dei passeggeri. Serve un’azione operativa reciproca. Noi stiamo già lavorando per dotarci di un marchio riconducibile e quindi facilmente collocabile con caratteristiche qualitative precise. L’area di deposito delle merci e i vettori del trasporto non spetta a noi deciderli – prosegue il manager -. Non c’è ombra di dubbio che volere abbassare il peso dei costi di produzione è necessario per competere alla pari degli altri”. Inutile evidenziare che il cargo a Comiso sarebbe davvero un’opportunità di rilancio per l’economia iblea. E non solo.

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