Indagine titolare Ksm, chiusa prima tranche su Basile

2 febbraio 2017

La Procura ha chiuso la prima parte dell’inchiesta che ha coinvolto l’ex patron della Ksm, Rosario Basile: quella relativa alle minacce che questi avrebbe rivolto all’ex amante. Per il pm Siro De Flammineis, Basile ha avuto una relazione con una dipendente, dalla quale è nato un figlio non riconosciuto. L’ex titolare della società di vigilanza privata avrebbe minacciato la donna per farla abortire e poi l’ha licenziata.

Oltre a Basile rischiano il processo Francesco Paolo Di Paola, ex dirigente della Ksm (che avrebbe aiutato l’imputato) , Marcella Tabascio (segretaria di presidenza della Ksm), Salvatore Cassarà, maresciallo dei carabinieri indagato per rivelazione di segreto istruttorio, Veronica Lavore, Antonino Castagna, dipendente della Ksm (accusato di violenza privata), Francesco Spadaro, altro dipendente della Ksm, e Salvatore Lo Presti. Sono state stralciate e restano al vaglio degli inquirenti le posizioni di Filippo Basile, figlio di Rosario, e Luigi Galvano, legale rappresentante e titolare della licenza rilasciata dalla Prefettura di Palermo. Nell’avviso di conclusione d’indagine c’è anche una nuova accusa per Basile: violenza privata. Secondo il pm, infatti, Basile avrebbe ottenuto – non è stato accertato in che modo – un campione biologico del bambino che sarebbe servito a fare una comparazione del Dna. Comparazione che poi non ebbe nessun esito perché il supporto sul quale era adagiato il frammento biologico sarebbe stato inadeguato.

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