Intesa-Ubi, per Massiah l’esito dell’offerta non è scontato

Intesa-Ubi, per Massiah l’esito dell’offerta non è scontato
19 febbraio 2020

Dopo l’offerta annunciata a sorpresa da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca, oggi la parola spettava al cda straordinario di quest’ultima, che a fine riunione ha reso noto di aver “visionato la comunicazione relativa all’offerta di Intesa” e di aver delegato l’Ad Victor Massiah a nominare gli advisor finanziari e legali che assisteranno il gruppo “nello svolgimento delle attività di valutazione delle informazioni finora rese pubbliche, del documento di offerta una volta disponibile, con le alternative possibili”.

Su quali potrebbero essere queste “alternative possibili”, oggi più che altro sono giunti segnali da chi intende tenersi fuori dalla partita. Da un lato UniCredit, con l’Ad Jean Pierre Mustier che in un messaggio ai dipendenti ha ribadito a chiare lettere che il gruppo non è interessato a operazioni di M&A. “Riconfermo di non aver alcun interesse a fare operazioni di fusione e acquisizione e che non verremo coinvolti in alcuna transazione”, ha affermato il numero uno di piazza Gae Aulenti. Dall’altro il Banco Bpm, che in passato non aveva nascosto una certa “simpatia” per Ubi. “Sono passati mesi… Era stata una battuta che creò questa situazione, ma che avevamo già ampiamente smentito. D’altra parte è stata smentita dai fatti”, ha dichiarato l’Ad del Banco Bpm, Giuseppe Castagna, a margine dell’esecutivo Abi a Milano.

“Noi andiamo avanti con un piano stand alone, reduci da una fusione importante, e andremo avanti per la nostra strada. Non stavamo considerando opportunità di consolidamento, quindi non ci stavamo guardando”, ha aggiunto. Dopo il cda straordinario di Ubi, Massiah, in una lettera ai dipendenti, ha sottolineato che l’Ops di Intesa Sanpaolo “non era concordata né a conoscenza del nostro cda e del nostro management”, aggiungendo che “è molto presto per trarre considerazioni, ma è importante sottolineare come questa operazione rappresenti, per il momento, solo una proposta che, prima di diventare progetto, dovrà passare attraverso un complesso, e per nulla scontato, iter autorizzativo delle autorità vigilanti e di approvazione da parte delle assemblee”. Convinto del fatto che l’esito sarà favorevole a Intesa si è invece mostrato il presidente della Cà de Sass, Gia Maria Gros-Pietro. “Vedo che l’operazione è piaciuta al mercato”, ha commentato riferendosi alle performance in Borsa di Ubi, che dopo il mega-balzo di ieri oggi ha segnato +0,23% a 4,3230 euro portandosi ancor più sopra il prezzo dell’Ops (4,254 euro).

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E ancora: “Io dagli azionisti mi aspetto sì una risposta positiva. Se io fossi un azionista darei una risposta positiva, vista la valutazione che il mercato ha dato. Se fossi un azionista sarei contento di come è cambiato il valore del mio titolo dalla mattina alla sera”. Pur asserendo i “massimo rispetto” per il cda di Ubi, a margine dell’esecutivo Abi Gros-Pietro ha più volte sottolineato che l’offerta è rivolta agli azionisti, “a tutti gli azionisti, sia quelli di Intesa Sanpaolo sia quelli di Ubi”. Tra gli azionisti di Ubi, domani alle 10.00 si riuniranno d’urgenza a Bergamo a Palazzo del Monte, quartier generale della famiglia Bosatelli, alcuni dei soci storici riuniti nel Car, che aggrega circa il 18% del capitale sociale, per un primo esame dell’Ops. E proprio a tranquillizzare l’azionariato di Ubi sembrano dirette alcune delle altre dichiarazioni rilasciate da Gros-Pietro: “Su questo voglio essere chiaro, il legame con il territorio rimane e anzi sarà rafforzato. Noi siamo una banca ambiziosa e la nostra ambizione è di far crescere l’economia dei Paesi in cui operiamo ed essenzialmente l’Italia”.

Senza entrare nello specifico dell’operazione Intesa-Ubi, a favore del consolidamento bancario in Italia si è oggi espresso il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri. “Con un’operazione di mercato in corso la mia posizione è che non posso commentare ma è importante che ci sia un rafforzamento e un processo di consolidamento del settore bancario che peraltro ha fatto negli anni passi avanti importanti”, ha affermato Gualtieri. Lo stupore per l’Ops annunciata a sorpresa di Intesa, infine, ha vivacizzato anche la riunione odierna del patto di sindacato di Mediobanca, advisor unico dell’operazione. Il tema, ha riferito una fonte vicina al patto stesso, è “venuto fuori, visto che se ne è occupata anche Mediobanca. Non lo sapeva nessuno di noi”.

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