Israele: tecnologie del XXI secolo per una Bibbia di 1500 anni fa

Israele: tecnologie del XXI secolo per una Bibbia di 1500 anni fa
22 luglio 2015

Il Signore chiamò Mosè dalla tenda del convegno e gli disse: “Parla agli Israeliti e riferisci loro: Quando uno di voi vorrà fare un’offerta al Signore…”.Tecnologie d’avanguardia hanno finalmente permesso agli studiosi di leggere i primi versi del Levitico, libro dell’Antico testamento, scritti in uno dei più antichi rotoli della religione ebraica rinvenuto, nel 1970, tra le ceneri di antica sinagoga distrutta dalle fiamme a Ein Gedi, località sulle rive del Mar Morto. Dopo i celebri manoscritti del Mar Morto, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte intorno a Qumran, si tratta del reperto della Bibbia più significativo. I frammenti, lunghi circa sette centimetri e risalenti al VI secolo, erano però completamente carbonizzati e per questo impossibili da decifrare. Con l’ausilio dell’attuale tecnologia è stato possibile srotolare in modalità virtuale l’antico papiro, una pellicola con un’età di 1.500 anni, per leggere i primi otto versi del Levitico relativi agli olocausti del Rituale dei sacrifici. “Risale a 1.500 anni fa ed è il primo documento del genere di cui disponiamo a parte i manoscritti del Mar Morto, che risalgono alla fine del secondo Tempio, spiega Pnina Shor, direttrice dell’Agenzia israeliana per i beni archeologici. Non avevamo altro e poi troviamo questi frammenti”. Ma sino a oggi quel ritrovamento sembrava tanto prezioso quanto inutile. “Basta vedere le condizioni in cui si trova per capire perché ci è voluto tanto tempo per decifrarlo. È completamente carbonizzato perché non solo la sinagoga andò distrutta dalle fiamme ma anche l’arca e la Bibbia che vi era conservata”, sottolinea la Shor. L’archeologo Sefi Porat era nella squadra che scavò le rovine di Ein Gedi nel 1970. Tanta fatica, tanta polvere e sabbia del deserto, e tanto sudore. Per raggiungere, dopo oltre 40 anni, un grande traguardo. “Abbiamo tentato in tanti modi in questi anni, ricorda Porat, ma tutto è stato inutile. Continuavo ad avere speranza ma era sempre più ridotta al lumicino. E questa è un’altra lezione: non si deve mai perdere la speranza”. (Immagini Afp)

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