Italiani rapiti in Libia nelle mani milizie anti-islamiste

Italiani rapiti in Libia nelle mani milizie anti-islamiste
20 luglio 2015

Il rapimento di quattro cittadini italiani avvenuto la sera di domenica in Libia sarebbe opera di un gruppo di uomini armati “appartenenti a un esercito tribale” locale ostile alle milizie Fajr Libia che appoggiano il governo islamico di Tripoli. A indicarlo è il corrispondente della tv satellitare panaraba “al Jazeera”, il quale cita una fonte militare, secondo il quale i “sequestratori potrebbero trovarsi nella zona di Mellitah” ad est della città di Zwara dove sono stati prelevati i quattro italiani dipendenti di una società di costruzione che lavora per l’Eni. Secondo la fonte di al Jazeera, “la zona dove sono stati sequestrati gli italiani è stata teatro negli ultimi mesi di tensioni tra l’esercito delle tribù e le forze di Fajr Libia”.

Si ritiene che le milizie tribali locali appoggino le forze del generale Khalifah Haftar che appoggia il governo laico di Tobruk riconosciuto dalla comunità internazionale. Intanto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, a poche ore dal rapimento, ha detto che il governo “sta lavorando con l’intelligence. Dobbiamo concentrare gli sforzi per recuperarli e ci preoccupiamo di essere vicini ai familiari”. “E’ sempre difficile fare previsioni dopo poche ore, capire la natura e i responsabili” del sequestro, ha continuato il capo della Farnesina, “peraltro si tratta di una zona in cui ci sono precedenti” rapimenti. “Al momento ci concentriamo sul lavoro sul terreno per ottenere altre informazioni”.

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