La denuncia della Morissette: “Serve #Me Too anche nella musica”

La denuncia della Morissette: “Serve #Me Too anche nella musica”
Alanis Morissette
1 maggio 2020

Un movimento #MeToo anche nella musica. Lo chiede Alanis Morissette, 45 anni, che, in una recente dichiarazione al Sunday Times, afferma: “Quasi ogni artista femminile è stata aggredita, molestata, violentata… Le molestie sessuali sono onnipresenti, come nel cinema…”. Secondo la Morissette le molestie sono diventate una cosa “normale”: “Sesso, droghe e rock’n’roll? Per definizione, il mondo della musica è rozzo e aggressivo. Ma è solo una questione di tempo prima che ci sia una esplosione di confessioni su violenze e minacce sessuali”. Molte di loro avrebbero “aspettato troppo” ad accusare i loro molestatori. “Affrontano la minaccia di perdere il lavoro, la reputazione o di non essere credute. Nella migliore delle ipotesi, l’accusa viene ignorata, nella peggiore vieni ammonita o licenziata”.

Morissette ha anche difeso la “rabbia femminile”, che secondo lei è più importante che mai. E ha elogiato la collega musicista Kesha per “aver già preso a calci un ….” accusando e denunciando di strupro il magnate della musica Dr. Luke. La cantante canadese ammette però anche che non deve essere stato facile per lei fare i nomi di chi la molestava. “Il mio obiettivo sarebbe quello di togliere la ‘normalizzazione’ delle molestie. E le strutture che le consentono” e aggiunge: “La rabbia femminile ha una cattiva reputazione, ma fa parte dell’essere umano. Non il prendere a pugni qualcuno, ma una rabbia incanalata nell’attivismo, nell’alzare finalmente la voce, per dire di no, per proteggere i tuoi figli, per essere una femminista”.

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