La lista Macron, esordienti e donne. Fuori l’ex premier Valls

La lista Macron, esordienti e donne. Fuori l’ex premier Valls
11 maggio 2017

Il movimento politico di Emmanuel Macron ha presentato oggi 428 candidati della sua “maggioranza di cambiamento” per la prossima legislatura, “214 uomini e 214 donne”, con più della metà dei nomi esordienti in politica. E fra i nomi in lista non vi è quello dell’ex premier socialista Manuel Valls. “Mai un movimento politico francese con 13 mesi di vita ha avuto l’ardire di scegliere il 52% dei suoi candidati fra cittadini che non hanno un curriculum di professionisti della politica”, ha detto il segretario generale del movimento, Richard Ferrand. “La promessa di rinnovamento è stata mantenuta”, ha detto Ferrand. Per l’auto-candidatura dell’ex primo ministro socialista Manuel Valls, che tanto ha fatto discutere in questi due giorni, è stata trovata una soluzione di compromesso: il partito di Macron non presenterà un suo candidato contro Valls nella circoscrizione di Evry. “Crediamo di non poter sbattere la porta in faccia a un ex primo ministro” che vuole unirsi alla maggioranza presidenziale, ha spiegato Ferrand. Valls non soddisfa i criteri per essere candidato di En Marche!, perché “ha già fatto tre legislature”. La République en Marche! ha reso nota oggi solo una prima lista di 428 nomi scelti dall’apposita Commissione per le investiture, i restanti 150 circa saranno comunicati entro mercoledì prossimo. Le candidature pervenute sono state oltre 19.000.

Ferrand ha detto che i candidati selezionati – il più giovane è un 22enne, il più vecchio un 72enne – rappresentano “l’intero panorama politico” del Paese, per esprimere quel “ressemblement” tanto caro al presidente eletto che, dopo la vittoria, non vuole “umiliare” le altre famiglie politiche. Un modo di procedere che invece viene letto dagli altri partiti, neogollisti e socialisti, come un tentativo di distruggerli, favorendo la fuga dai loro ranghi. Intanto, il leader della sinistra radicale francese, Jean-Luc Mélenchon – a Marsiglia per ufficializzare la sua candidatura in questa circoscrizione alle politiche di giugno – punta esplicitamente a “prendere il posto” del Ps, i socialisti, nell’Assemblea nazionale. “Sono qui per una ragione di politica nazionale (…) in Francia è in gestazione una coabitazione, o con i Republicains (il partito neogollista di destra, ndr) o con noi”, ha detto il leader della France Insoumise. Se alle politiche il partito di Macron non otterrà la maggioranza, si profila una coabitazione tra un Presidente espressione di un partito (La république en Marche!) e una maggioranza parlamentare di diverso orientamento politico che esprimerà un premier del suo schieramento: obiettivo cui punta la destra dei Républicains, la sinistra radicale di La France Insoumise – stando alle parole di Mélenchon – e che difficilmente potrà essere raggiunto da altre formazioni, come socialisti, verdi, comunisti ed estrema destra. Il presidente uscente Francois Hollande è socialista così come il governo espressione dalla maggioranza del parlamento che deve essere rinnovato a giugno. Intanto prosegue il totonomine per il premier che verrà indicato da Macron dopo il suo insediamento, domenica prossima. Il nome del sindaco di Havre, Edouard Philippe, ricorre sempre più frequentemente. A 46 anni il sindaco ha inizialmente militato nel Partito socialista prima di diventare uno dei più stretti collaboratori di Alain Juppé, ex candidato alle primarie della destra francese.

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