Anche l’Italia sbarca su Marte, ma Schiaparelli ancora si fa attendere

Anche l’Italia sbarca su Marte, ma Schiaparelli ancora si fa attendere
20 ottobre 2016

Giovanni Virgilio Schiaparelli

Alle prime luci, e dopo una notte di analisi dei dati, Schiaparelli si fa attendere. In Europa e soprattutto in Italia si resta con il fiato sospeso in attesa di capire cosa è successo al modulo di discesa EDM, chiamato Schiaparelli in onore dell’astronomo italiano che per primo fece una osservazione accurata di Marte. Cosa è successo a Schiaparelli? Al momento, è l’ultimo aggiornamento dell’Agenzia spaziale italiana, sappiamo che l’ultimo segnale è giunto a 50 secondi dal toccare il suolo marziano. Solo fra poche ore, grazie alla telemetria sapremo cosa è successo. Una conferenza stampa è stata in tal senso annunciata dall’Agenzia spaziale europea per le ore 10. “Ribadendo che Schiaparelli potrebbe essere totalmente operativo, quello che si può dire al momento, che solo l’analisi della telemetria che l’orbiter TGO, che si è correttamente inserito nella sua orbita marziana, raccoglierà questa notte, potrà fornirci le risposte giuste, dicendoci se il lander europeo è in piena funzione o ha raccolto dati sufficienti da aver comunque compiuto il suo lavoro: fornire dati essenziali per la piena riuscita di ExoMars 2020”, prosegue l’Asi. La telemetria ieri si attendeva prima da Mars Express, che però non parla lo stesso “linguaggio” di Schiaparelli e poi dalla sonda Mars Recoinassance Orbiter, con una capacità di dialogo decisamente migliore, ma solo il TGO, il compagno di avventure di Schiaparelli, ha l’idioma adatto, solo da lui, oggi, si avranno le risposte.

Dunque, l’Europa e l’Italia sono arrivate su Marte ma, come detto, si attende la definitiva conferma. Come ieri aveva confermato Jan Woerner, numero uno dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea. La lunga notte di Exomars è iniziata ieri intorno alle 18.30 quando i primi dati sull’ammartaggio, in arrivo dalla sonda Mars Express dell’Esa, non sono stati considerati sufficienti a confermare al cento per cento che il lander avesse toccato con successo il suolo marziano. Si è atteso, allora, il passaggio della sonda Mars reconnaissance orbiter (Mro) della Nasa intorno alle 20 ma, anche in questo caso, c’è stato un nulla di fatto, al punto che gli scienziati si sono riservati di monitorare la situazione per tutta la notte e fare un nuovo punto entro le 10 del 20 ottobre. Come ha sottolineato Paolo Ferri, capo delle operazioni spaziali dell’Esa “è necessario avere maggiori informazioni e dati più approfonditi”. Poco prima delle 20 però, è arrivata la notizia positiva relativa al successo dell’immissione in orbita bassa della sonda madre di Exomars, il Tgo (Trace gas orbiter) che continuerà a sorvolare il pianeta fino al dicembre 2022 per raccogliere informazioni sull’atmosfera del pianeta rosso alla ricerca di possibili tracce di vita. Schiaparelli, dal nome dell’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli che per primo a meta’ 800 studio la superficie del pianeta rosso, dovrebbe impiegare tre giorni per raggiungere la superficie del pianeta rosso. Il ‘lander’ e’ stato sganciato una altezza di 993.000 km. Tgo, che resta in orbita a fare da ponte radio, e il lander hanno compiuto un viaggio di 496 milioni di km dalla Terra durato 7 mesi.

 

 

“È un momento storico e l’Italia è veramente orgogliosa, io sono orgoglioso per l’Agenzia spaziale italiana che ha guidato questo sforzo in questi anni, del fatto che abbiamo contribuito in modo decisivo a portare questa missione su Marte, a proporla e ad analizzare i dati dei nostri strumenti: la stazione meteorologica che è su Schiaparelli e lo strumento che ha misurato durante la discesa i dati ambientali di pressione e temperatura; due strumenti che daranno informazioni essenziali per capire che tutto è andato per il verso giusto per preparare la missione del 2020 che avrà tra i suoi strumenti quello dedicato alla ricerca della vita”. Così il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston ha commentato l’atterraggio sul pianeta rosso del lander italiano Schiaparelli della sonda Exomars dell’Esa.

 

 

“Abbiamo squadre di giovani, sotto i 30-35 anni, che uniscono la loro capacità scientifica alla grande creatività. Ci vuole creatività nel fare queste cose, sono le azioni d’arte più vere e in questo modo noi siamo quelli che oggi hanno equipaggiato oltre il 40% di queste navicelle e un domani del lander e prepariamo le condizioni, studiando l’atmosfera di Marte, per il futuro lancio nel 2020 dove la jeep porterà una trivella, compeltamente fatta da Leonardo che bucherà la superficie fino a 2 metri per eviater i raggi cosmici che bruciano ogni forma di vita ed esplorare nelle viscere di Marte per vedere se esiste qualcosa di bio”. Mauro Moretti, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo-Finmeccanica, ha commentato con queste parole l’arrivo su Marte del lander Schiapparelli della sonda Esa Exomars.

 

 

Le industrie del gruppo hanno realizzato gran parte degli strumenti della sonda e del lander nonchè la trivella che verrà lanciata nel 2020 per la seconda fase della missione. “Potrebbe essere una cosa enorme perché – ha continuato – in un altro spazio e altre condizioni, se vi sono forme di vita, si ha la possibilità che vengano replicate nell’universo. Stiamo inseguendo una traccia, come faceva Ulisse ai suoi tempi e quindi ci mettiamo le migliori energie”. “Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto – ha concluso Moretti – anche perché abbiamo battuto nell’altissima tecnologia i grandi americani e i russi, quel piccolo drill, la trivella che analizza direttamente su Marte le forme di vita e le trasmette qua già elaborate rappresenta un gioiello rappresenta un gioiello di grandissimo interesse. Poi se uno guarda il satellite o i pannelli solari o il sistema di posizionamento stellare che abbiamo fatto noi, qualche soddisfazione c’è”.

 

 

 

 

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