L’anno della grande fuga da Fi, Cav sempre più solo

L’anno della grande fuga da Fi, Cav sempre più solo
Silvio Berlusconi
27 dicembre 2019

Il 2020 per Forza Italia sarà l’anno della verità: rilancio del partito o scomparsa definitiva dalla scena politica dopo venticinque anni di battaglie? Gli ottimisti si contano sulle dita di una mano. D’altronde, basta scorrere la lunga lista di esponenti azzurri che hanno abbandonato il partito di Silvio Berlusconi generatasi soprattutto quest’anno. Un anno apertosi con l’addio a Fi dell’eurodeputato, Innocenzo Leontini, che a gennaio lascia per approdare a Fratelli d’Italia. E un anno, il 2019, chiusosi (escluso sorprese delle ultime ore) con l’abbandono della storica esponente azzurra, Michaela Biancofiore. Un addio che arriva alla vigilia di Natale dopo ben 24 anni di militanza azzurra, sempre al fianco di Berlusconi: “Siamo diventati come i grillini senza rispetto per le persone”. Poche parole, quelle della deputata bolzanina pronta ad approdare al Gruppo Misto. I motivi ufficiali non sono ancora noti. Ha anche scelto, finora, di non fare alcuna dichiarazione neanche alla stampa.

Non avrebbe digerito la scelta del Cavaliere di sostituirla alla conduzione del coordinamento regionale dopo il flop alle Provinciali del 2018. Domani, l’ex aiuto regista di Mario Cecchi Gori compirà 49 anni. I suoi primi passi in politica risalgono al 1995 quando si candidata per il consiglio comunale di Bolzano ma senza successo. Al Comune arriva dopo cinque anni. La carriera politica a livello nazionale della fedelissima berlusconiana prende corpo nel 2002, quando ricopre l’incarico di consigliera per le Autonomie dell’allora ministro degli Esteri Franco Frattini, da sempre suo grande amico. Da coordinatrice provinciale di Fi dell’Alto Adige, successivamente carica allargata a tutto il Trentino Alto Adige, nel 2006 venne eletta alla Camera entrando nella Commissione Affari Costituzionali. Già nel 2011 minacciò le dimissioni dall’allora Partito della Libertà, all’epoca in polemica con Maurizio Gasparri. Nell’aprile del 2013, il premier Enrico Letta la destinò a ricoprire l’incarico di sottosegretaria alla Semplificazione amministrativa, quindi sottosegretaria allo Sport. In sostanza, sempre al fianco di Berlusconi, ma adesso è giunto il momento della separazione (“con la morte nel cuore”, ha detto). Un addio di peso, quello della Biancofiore che segue la mossa di un’altra ex berlusconiana di ferro, Mara Carfagna, che sempre alla vigilia di Natale, dà vita all’associazione “Voce libera” pur rimanendo in Forza Italia.

Leggi anche:
E' ufficiale, Ilaria Salis e candidata AVS alle elezioni europee

Una delle tante anomalie in casa azzurra, quella di fare correnti-fondazioni-associazioni pur rimanendo “fedeli” a Berlusconi che, invece, alla luce dei fatti, appare sempre più solo. Per dirla con il senatore Paolo Romani, serve “un berlusconismo senza Berlusconi”. A sentire ancora Romani, altri venti parlamentari sarebbero pronti a passare al Misto. E sì, anche lui, Romani, ha lasciato Fi per Cambiamo! altro partito nato da una costola azzurra e capitanato da Giovanni Toti, ennesimo fedelissimo del Cavaliere che ha abbandonato Arcore. Il fuggi-fuggi da Fi è inarrestabile. La Sicilia tanto amata da Berlusconi n’è un esempio. L’ultimo in ordine di tempo a lasciare il Cavaliere è il deputato siracusano Nino Minardo che un mese fa è passato alla Lega. In primavera, Salvo Pogliese, sindaco di Catania lascia gli azzurri e per FdI dove approda anche l’oramai ex forzista, il deputato regionale Totò Lentini. Pure Gianfranco Miccichè sarebbe pronto ad abbandonare la barca per un progetto regionale che porterebbe alla sua amica Carfagna. Lunga la lista dei parlamentari nazionali, invece, che quest’anno hanno lasciato Fi: la senatrice Donatella Conzatti passa con Italia Viva come anche il deputato Davide Bendinelli; i deputati Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini e Alessandro Sorte approdano in Cambiamo! Stessa sorte il deputato Giorgio Silli. Lascia pure il senatore Sandro Biasotti per il Misto, solo per citarne alcuni. Più consistente è lo smottamento negli enti locali.

Leggi anche:
Arianna Meloni apre "sua" campagna. "Ma non mi candido"
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti