Las Vegas, oggi arriva Trump. La compagna del killer accolta in Usa dall’Fbi

4 ottobre 2017

Una strage pianificata nei dettagli quella di Las Vegas, costata la vita a 59 persone e al killer mentre i feriti sono 527. Oggi e’ prevista la visita del presidente Donald Trump e della first lady Melania mentre il massacro resta ancora senza un movente. Le forze dell’ordine hanno rivelato come l’assassino, Stephen Paddock, avesse installato un sistema di telecamere di sorveglianza in due corridoi del Mandalay Bay Resort Casino e nella sua suite al 32esimo piano dell’albergo da dove ha aperto il fuoco facendo strage. Solo nella sua camera d’albergo aveva ammassato 23 tra pistole e mitra, centinaia di munizioni ed altro equipaggiamento d’assalto. Aveva inserito una telecamera perfino nello spioncino della porta. Lo sceriffo di Las Vegas Joe Lombardo ha definito “persona d’interesse” Marilou Danley, la compagna di Paddock che si trovava nelle Filippine, suo Paese d’origine, al momento del massacro e che è appena ritornata negli Usa. Marilou Danley è stata accolta e presa in consegna dall’Fbi al suo arrivo all’aeroporto di Los Angeles. La donna, 62 anni, non è agli arresti. Lo sceriffo Lombardo spera che da lei gli inquirenti abbiano almeno qualche chiarimento sulla figura di Paddock.

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Una fonte anonima ha riferito a diversi organi di stampa Usa che Paddock ha inviato 100.000 dollari nelle Filippine una settimana prima della strage. Gli inquirenti hanno precisato che 12 dei mitra ritrovati nella suite del killer erano dotati un ‘bump stock’, un dispositivo che consente di sparare centinaia di colpi al minuto, proprio come una mitragliatrice. Si tratta di un dispositivo legale negli Stati Uniti. Ma non si parli di una stretta nei controlli sulla vendita di armi, hanno avvertito sia Trump e sia il leader di maggioranza in Senato, il repubblicano Mitch McConnell, definendola la discussione “prematura”, nonostante il pressing dei democratici che hanno annunciato a breve proposte di legge. L’unico effetto della strage e’ stato il rinvio, ad una data da stabilire, del voto della Camera dei Rappresentanti sulla controversa proposta di legge sponsorizzata dalla lobby americana della armi, la Nra, per rendere più semplice l’acquisto di silenziatori. La Nra ha appoggiato Trump durante la campagna presidenziale. Tra gli altri politici che hanno ricevuto cospicui finanziamenti elettorali dalla Nra nel 2016, lo Speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan, che stando al Politico avrebbe incassato una donazione da 171.977 dollari.

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