Le donne che preoccupano Renzi

14 giugno 2016

sarina_biraghi_defRottamatore, progressista, uomo solo al comando. Eppure circondato da donne che lo aiutano ma che potrebbero anche fargli del male. Questo voto amministrativo che Renzi più volte ha ribadito essere un test “locale” non certo sull’operato del premier o del suo governo, sembra invece “appannare” sempre di più l’immagine del premier peraltro tutto proteso verso l’esito del referendum costituzionale che, quello sì, potrebbe mandarlo a casa. Ma prima… ci sono le amministrative e le donne. Ecco, proprio una gentil donzella, dai lineamenti botticelliani, a lui molto vicina, come Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme, ha detto chiaramente: “Adesso nel Pd abbiamo un unico obiettivo: quello di vincere ai ballottaggi delle amministrative”. Ma Matteo lo sa? Ed è apparsa così decisa da dire, forse anche poco chiaramente, che a Torino non arriveranno i fondi del governo se vincerà la candidata Appendino e non Fassino del Pd. Si riferiva ad un progetto in particolare, il Parco della Salute, contro la cui realizzazione si era espressa la candidata grillina. Certo, una ministra dovrebbe stare attenta quando parla ed evitare di essere fraintesa su frasi che sanno tanto di ricatto, ma tant’è, la polemica è stata offerta su un piatto d’argento proprio da una donna che pensa di aiutare Renzi. E proprio a Torino, c’è la grillina Chiara Appendino, candidata trentaduenne, bocconiana (proprio su questo c’è stato il tweet Antonio Funiciello, portavoce di Luca Lotti che ha paragonato la grillina a Sara Tommasi… un tweet appena appena sessista ma a sinistra si può fare…se lo avesse fatto un politico di destra, apriti cielo), già consigliera comunale che malgrado gli 11 punti di distacco, potrebbe spaventare il candidato del Pd e quindi lo stesso Renzi. Scendendo più a sud, a Bologna, c’è la leghista Lucia Borgonzoni, ex consigliera d’opposizione che va al ballottaggio con Virginio Merola: non diventerà sindaca probabilmente ma non ha fatto vincere al oprimo turno il Pd nella rossa Bologna. Altra donna da temere è Virginia Raggi a Roma, e lei sì che mette veramente paura alla sinistra. Intanto la pentastellata Raggi ha conquistato già il 35% degli elettori romani mentre Giachetti si è fermato al 24,5% e poi malgrado il “profilo” da maestrina parla e sente di più la gente, quella “ggente” che sembra essersi allontanata dal Pd. Tre città, tre ballottaggi e tre donne: un bel test di sopravvivenza per Matteo Renzi. Se poi ci aggiungiamo l’ipotesi vittoria di Parisi a Milano, allora il presidente del Consiglio dovrebbe veramente cominciare a preoccuparsi, per lui e per il Pd…

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