Le fiamme riprendono vigore su Stromboli, tornano a volare i canadair. “Allerta gialla”

4 luglio 2019

Due canadair di nuovo in volo su Stromboli per spegnere i focolai di sterpaglie e vegetazione ancora attivi. In un primo tempo allontanatisi, sono tornati in azione dopo una ripresa delle fiamme alimentate dal maestrale. Il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto il passaggio di livello di allerta da “verde”, che corrisponde all`attività ordinaria, al livello “giallo”, e la conseguente attivazione della fase operativa di “attenzione” secondo quanto previsto dal Piano Nazionale di emergenza per l`isola di Stromboli. Tale decisione, a seguito delle esplosioni parossistiche registrate nella giornata di ieri, è stata adottata alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione odierna con i Centri di Competenza, il Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana e acquisito il parere della Commissione Grandi Rischi, riunitasi oggi a Roma.

Il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, intanto, ha emesso una ordinanza di divieto temporaneo di accesso al vulcano Stromboli in via precauzionale. Il divieto, che riguarda entrambi i versanti, scatta a partire da quota 400 metri. Come “ulteriore misura a garanzia della tranquillita’ di chi si trova a Stromboli e Ginostra”, inoltre, il sindaco ha disposto che una nave sosti in rada per la giornata di oggi, come gia’ avvenuto la scorsa notte.

Insomma, come dichiara Eugenio Privitera direttore dell’Osservatorio etneo e dell’Ingv di Catania, “lo Stromboli e’ ancora in disequilibrio”, i “tremori registrati nei condotti magmatici interni da ieri sera sono saliti su livelli alti”. Dunque, “il vulcano resta sorvegliato. Ci sono state altre esplosioni – rivela – ed e’ presente una colata lavica nella Sciara del fuoco. I boati della notte scorsa, che hanno provocato tremori nei terreni e nelle abitazioni, sono stati scambiati per attivita’ sismica”.

Lo Stromboli e’ un vulcano dalla struttura complessa, visto che tremila metri della sua altezza sono sotto il livello del mare. E’ piu’ complessivamente piu’ alto dell’Etna, ma “non ci sono collegamenti tra loro” perche’, spiega Privitera, sono “strutture geodinamiche diverse”. Una squadra di volontari, frattanto, una decina di persone guidate da Antonio Grasso della Protezione Civile, e’ sbarcata a Ginostra per ‘pulire’ il borgo marinaro dell’isola di Stromboli. Dotati di ramazze, secchi e Sacchi sella spazzatura stanno salendo nel centro del paesino per togliere dalle stradine cenere lavica, lapilli carbonizzati e pomice nera e rendere cosi’ anche maggiormente agibile l’unica via di fuga.

LA TESTIMONIANZA “Sono un miracolato. E mi chiedo perche’ sono rimasto vivo io”. Cosi’ Thiago Takeuti, il 35enne turista brasiliano sopravvissuto all’eruzione di ieri a Stromboli in cui e’ morto il suo compagno di escursione e suo coetaneo, Massimo Imbesi. “Dopo l’eruzione – ricostruisce – abbiamo cercato riparo in una zona dove il fuoco era gia’ passato e pensavamo non tornasse. Ma correndo tra le pietre e i lapilli siamo caduti a terra. Respirava sempre piu’ affannosamente. Ho provato a rianimarlo ma non c’era piu’ niente da fare”.

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