L’Italia su Marte, il 19 ottobre l’atterraggio di Schiapparelli

L’Italia su Marte, il 19 ottobre l’atterraggio di Schiapparelli
15 ottobre 2016

Un viaggio di circa 7 mesi e quasi 500 milioni di Km alle spalle ma il conto alla rovescia è finalmente iniziato: il 19 ottobre 2016 l’Europa, e soprattutto l’ Italia, arriveranno su Marte con il lander “Schiapparelli” della sonda Exomars dell’Esa, realizzata per la maggior parte dall’industria aerospaziale italiana grazie a un contributo di 350 milioni di euro dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) e alla tecnologia di Thales Alenia Space, del gruppo Leonardo-Finmeccanica che ha materialmente costruito la sonda e gran parte dei suoi strumenti. Il lander Schiapparelli si separerà dalla sonda madre, il Tgo (Trace gas orbiter) il 16 ottobre e il 19 ottobre inizierà la sua discesa mozzafiato verso il pianeta rosso dove, se tutto va bene, atterrerà sul Meridiani Planum, vicino all’equatore marziano, dopo 6 minuti di autentico terrore, passando da 21mila Km all’ora a zero, rallentato prima da un enorme paracadute e poi da retrorazzi.

Schiapparelli ha l’obiettivo di “assaggiare” l’atmosfera e il suolo marziani, sia durante la discesa sia una volta a terra per trovare eventuali tracce di vita (passate o presenti). Per farlo userà esperimenti messi a punto da scienziati italiani come Dreams e Amelia, curati rispettivamente da Francesca Esposito dell’osservatorio Inaf di Capodimonte e Francesca Ferri dell’Università di Padova. Ecco cosa hanno spiegato ad askanews in occasione del lancio di Exomars. “Dreams – ha detto Francesca Esposito – è una centralina meteorologica che ha l’opportunità aggiuntiva di misurare le proprietà elettriche dell’atmosfera marziana”. “L’occasione di avere una discesa su Marte – ha spiegato Francesca Ferri – permette di avere delle misure di atmosfera che non sono altrimenti rilevabili. Nel senso che una sonda che scende nell’atmosfera permette di avere una stima della struttura dell’atmosfera che in altre maniere dall’orbiter non è possibile osservare”. Questa prima missione di Exomars sarà seguita, entro il 2020, da una seconda missione che prevede l’atterraggio su Marte di un rover con una trivella, anch’essa italiana, capace di sondare il suolo marziano fino a 2 metri di profondità.

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