L’oblio oncologico è legge, tutela le persone guarite

L’oblio oncologico è legge, tutela le persone guarite
Senato
6 dicembre 2023

L’aula del Senato italiano ha fatto segnare una storica unanimità, con 139 voti favorevoli, nell’approvazione definitiva del disegno di legge sull’oblio oncologico. Questo provvedimento, già passato all’unanimità dalla Camera in prima lettura, rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei diritti delle persone guarite da patologie oncologiche. Il testo, in pratica, contiene disposizioni in materia di diritto all’oblio per le persone che sono state affette da patologie oncologiche, per prevenire le discriminazioni e tutelarne i diritti.

Al termine del voto dell’assemblea c’è stato un lungo applauso dei senatori, che si sono tutti alzati in piedi. La norma, in altri termini, prevede nei casi di procedure per l’adozione, richiesta di mutui e pratiche bancarie e assicurazioni, così come nelle procedure concorsuali, non sia ammessa la richiesta di informazioni concernenti lo stato di salute relativamente a patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta. Il provvedimento, che diventerà legge con la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, introduce il concetto di ‘diritto all’oblio oncologico’, definendolo come il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini sulla propria pregressa condizione patologica, nei casi specificati dalla legge. La norma interessa un milione di italiani.

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Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha espresso la sua soddisfazione: “Accolgo con grande gioia l’approvazione all’unanimità della proposta di legge parlamentare sull’oblio oncologico. Una norma di civiltà che cancellerà umilianti e ingiuste discriminazioni”.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci: “Una legge di civiltà”. Con l’approvazione definitiva della legge, “che il Governo ha fortemente sostenuto – ha affermato – vinciamo una battaglia di civiltà a difesa delle persone guarite dal cancro. Ringrazio i parlamentari di tutte le forze politiche che con questo provvedimento hanno contribuito a restituire alle persone che si sono lasciate alle spalle un tumore la possibilità di vivere una vita piena senza steccati e discriminazioni”.

Il Movimento 5 Stelle, ha dichiarato: “Oggi il nostro Paese fa un passo avanti nel campo dei diritti, cancellando le discriminazioni che colpivano le persone guarite da un tumore. Continueremo a vigilare per ridurre i termini previsti dalla legge, garantendo pieno reinserimento sociale”.

Maurizio Gasparri di Forza Italia ha sottolineato l’importanza dell’atto: “L’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico è un atto di civiltà e di giustizia. Chi guarisce da un tumore potrà finalmente guardare al futuro senza subire discriminazioni.”

Maria Elena Boschi, su social media, ha espresso gioia per la vittoria: “L’oblio oncologico è legge! Finalmente si cancellano discriminazioni e ingiustizie verso persone guarite dal tumore”.

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Sandra Zampa, senatrice del Pd e relatrice del ddl, ha evidenziato l’importanza del provvedimento: “Questa legge colma una lacuna giuridica, garantendo ai guariti gli stessi diritti degli altri. Contrastiamo lo stigma sociale e festeggiamo questo grande risultato”.

Gli oncologi: “Una legge di civiltà”.  Una legge, dicono l’Associazione italiana di oncologia medica e la Fondazione Aiom, che “pone l’Italia all’avanguardia in Europa. Si tratta di una battaglia di civiltà che segna la fine di troppe discriminazioni subite finora dai cittadini guariti dal cancro. Siamo orgogliosi di aver contribuito a questo importante risultato”.

Francesco Perrone, presidente di Aiom: “I cittadini guariti dal cancro in Italia non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare. Sono infatti previste specifiche norme che tutelano gli ex pazienti da possibili discriminazioni nel campo assicurativo e finanziario, oltre che nell’ambito lavorativo”. Lo stesso presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica ha spiegato in dettaglio che “la Legge prevede il divieto di richiedere informazioni su una pregressa patologia oncologica dopo 10 anni dal termine dei trattamenti in assenza di recidiva di malattia in questo periodo. Per i pazienti in cui la diagnosi sia antecedente ai 21 anni, questo limite è ridotto a 5 anni. La legge non tutela solo nei rapporti con banche e assicurazioni ma anche in sede concorsuale, qualora sia prevista un’idoneità fisica e nell’ambito dei procedimenti di adozione”.

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È pertanto, ha sottolineato Perrone, “una legge più avanzata rispetto a quanto stabilito in altri Stati che hanno già adottato norme su questo tema”. È inoltre previsto che, con procedure da definire attraverso un tavolo tecnico del Ministero della Salute, vengano istituite tabelle che consentano di ridurre ulteriormente questi tempi in base alla differente patologia oncologica. L’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico è un passo significativo verso l’uguaglianza e la giustizia sociale, confermando il diritto delle persone guarite di vivere senza discriminazioni, guardando al futuro con speranza e dignità.

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