Loris “ucciso con cavo usb”, a settembre dichiarazioni spontanee della madre

18 luglio 2016

Il caso Loris tornera’ in aula, davanti al Gup di Ragusa, il 26 settembre per le dichiarazioni spontanee di Veronica Panarello. Per il 3, 5 e 7 ottobre sono state fissate le altre udienze. Oggi anche Daniele Scrofani, avvocato di Davide Stival, padre del bimbo ucciso a Santa Croce Camerina, ha depositato controdeduzioni sulla perizia psichiatrica: “Nelle nostre note – spiega Scrofani – si rafforzano gli aspetti di criminogenesi in un rapporto distorto tra madre e figlio”.

“La consulenza medico-legale che depositiamo ribalta in maniera definitiva la questione dell’arma del delitto. La consulenza medico-legale e bioingegneristica dimostra la compatibilita’ della fascetta Usb con il solco lasciato sul collo del bambino, accompagnata da fotografie e da indagini con manichini biomedici”. Lo dice l’avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica Panarello, nel giorno della nuova udienza davanti al Gup di Ragusa Andrea Reale. La donna ha chiamato in correita’ il suocero Andrea Stival e lo ha accusato di avere materialmente ucciso il bambino, non con una fascetta elettrica – come e’ scritto nell’autopsia firmata da Giuseppe Iuvara – ma con un cavo di computer. Un gesto motivato, secondo la versione della donna, dalla volonta’ di impedire al piccolo di rivelare quanto appreso circa la presunta relazione tra la Panarello e il suocero.

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