Luca Parmitano, dallo Spazio un grido d’allarme per il pianeta

30 luglio 2019

“Io ho visto nelle foto mie e dei miei colleghi, negli ultimi sei anni, davvero i cambiamenti: i deserti avanzare, i ghiacci squagliare. Per cui spero che le nostre parole, la nostra visione e il nostro sguardo possa essere condiviso per allarmare davvero la gente verso quello che è il nemico numero uno oggi: il riscaldamento globale”. È un grido d’allarme per la salute del pianeta quello lanciato direttamente dallo Spazio dall’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota dell’Aeronautica Militare, Luca Parmitano in collegamento con il Museo della Scienza e della tecnologia di Milano per la prima conferenza stampa in diretta dalla Stazione spaziale internazionale della missione Esa “Beyond”.

Un allarme, lanciato – proprio nel giorno dell’overshoot day, cioé nel giorno in cui l’umanità ha consumato tutte le risorse usabili in un anno – da parte chi vede, davvero, il mondo cambiare sotto i suoi stessi occhi e accompagnato da un accorato appello. “A chi ci guida a chi ha le redini dei nostri Paesi – ha detto – per fare tutto il possibile per cercare di migliorare la situazione se non per invertirla, non so se è possibile invertirlo questo trend ma sicuramente dobbiamo fare il possibile per rallentarlo e fermarlo. Ho notato sicuramente che il pianeta sembra purtroppo un po’ diverso. Sicuramente perché sono diverso io e lo cambio perché lo guardo con occhi diversi, sapendo quello che è successo negli ultimi 6 anni”. Il colonnello Parmitano si trova sulla Stazione spaziale internazionale per la sua seconda missione di lunga durata nello Spazio, dopo “Volare” dell’Asi nel 2013.

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Rispetto alla prima volta ha ammesso di essersi adattato più rapidamente alla vita in microgravità ed è già al lavoro per portare a termine i 50 esperimenti europei della missione tra i circa 200 totali; 6 gli italiani. “Sono circondato da macchine e laboratori che parlano di futuro, creano il futuro – ha concluso l’astronauta – di fronte a me il mio collega Nick (Hague, ndr) sta utilizzando una stampante tridimensionale per costruire tessuti biologici, quindi veramente il futuro a bordo della Stazione è il nostro mestiere, quello che facciamo ogni giorno, quindi direi che la mia metafora che ‘nelle stelle si vede il futuro’ è abbastanza appropriata qui sulla Stazione”. Parmitano assumerà anche il ruolo di comandante della Stazione Spaziale nella seconda fase della missione Beyond, a ottobre e – se la programmazione verrà confermata – effettuerà anche delle “missioni extraveicolari” per la riparazione del cacciatore italiano di antimateria Ams (Alpha Magnetic Spectrometer).

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