Lui sgozzato, lei giù dal balcone: uccisa coppia di 70enni. Fermato un ivoriano

Lui sgozzato, lei giù dal balcone: uccisa coppia di 70enni. Fermato un ivoriano
30 agosto 2015

cara mineo

Agghiacciante la scena: lui, sgozzato, muore dissanguato sul suo letto; sua moglie, invece, è stata lanciata dal balcone della loro villa a tre piani a Palagonia, schiantandosi sul cortile. Una tragica fine quella dei coniugi Vincenzo Solano, 68 anni e Mercedes Ibanez, 70 anni. “Una famiglia tranquilla di grandi lavoratori” che s’è spezzata per una probabile rapina da parte di un extracomunitario ivoriano (in seguito fermato per duplice omicidio) che vive al centro accoglienza del Cara di Mineo a circa dieci chilometri dalla tragedia, da Palagonia, per l’appunto, paese di circa 16 mila abitanti ai piedi dell’Etna. La macabra scoperta nasce da un controllo di routine al centro di accoglienza. Il migrante, originario della Costa d’Avorio, stava passando i controlli per rientrare al Centro di Mineo, quando è stato bloccato dalla Polizia di Stato. Nel borsone che l’uomo aveva con sé, gli agenti hanno trovato telefonini, un pc portatile e una telecamera. A questo punto, la polizia ha chiesto dei chiarimenti al profugo, ma senza ottenerne. E così sono scattati i controlli. La svolta arriva grazie a un cellulare in possesso dall’extracomunitario e di proprietà di una delle due vittime, Vincenzo Solano. “La polizia di Stato è risalita alla famiglia dei miei zii dopo aver chiamato con il telefonino di mio zio mia cugina che vive nel nord Italia: è stata lei a dare alle forze dell’ordine l’indirizzo di casa”.

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n-PALAGONIA-large570LA TESTIMONIANZA – A parlare è un nipote della coppia. In pratica, gli investigatori hanno fatto una chiamata e sono risaliti alla figlia della famiglia Solano che ha fornito loro le indicazioni sul proprietario del cellulare, nonché suo padre. Quindi, sul posto si è recata una pattuglia di carabinieri che ha trovato il corpo della donna senza vita nel cortile della villetta e quello dell’uomo nella sua abitazione, sgozzato. Solo per puro caso, a casa dei nonni non si trovava la nipotina di appena 4 anni che avrebbe dovuto trascorrere la notte lì. Il l’ivoriano è al momento accusato della ricettazione del materiale rubato. Nel corso di un primo interrogatorio nel commissariato di Caltagirone, l’extracomunitario, in merito al cellulare, ha affermato: “L’ho trovato per strada e l’ho preso, non l’ho rubato”.

TRACCE DI SANGUE Sugli abiti dell’extracomunitario, risultati in un secondo momento essere quelli della vittima, sono state riscontrate tracce di sangue dei due coniugi. Secondo quanto raccontato da alcuni vicini, la coppia era rientrata da una decina d’anni dalla Germania, dove lavorava, ed era conosciuta in paese come una famiglia assolutamente tranquilla. Ancora non si dà pace il nipote della coppia. “Mio zio aveva lavorato per molti anni in Germania alla Mercedes, e lì aveva conosciuto sua moglie, che era dipendente di un pastificio. Hanno due figlie: una vive a Palagonia l’altra nel nord Italia. Una famiglia tranquilla di grandi lavoratori”. Ora però il dito è puntato sul Cara di Mineo. Eloquente il sindaco. “Palagonia è un paese sconvolto da una tragedia di grande rilievo – ha detto Valerio Marletta annunciando “il lutto cittadino a partire da domani (oggi, ndr)”. “Da noi ci sono stati episodio di microcriminalità – ha osservato – ma non ci sono stati segnali che facessero pensare che si potesse arrivare a tanto”. Ma è lo stesso primo cittadino a segnalare il rischio che l’eventuale coinvolgimento nell’episodio di un extracomunitario “possa fare cambiare qualcosa in paese, visto il clima che c’è già in Italia”.

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Articolo aggiornato alle 22.10

 

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