Macron contro chi “pianta casino”. Piovono critiche, governo non batte ciglio

Macron contro chi “pianta casino”. Piovono critiche, governo non batte ciglio
Il presidente francese Emmanuel Macron
5 ottobre 2017

Una pioggia di critiche si è abbattuta sul presidente francese Emmanuel Macron, che dopo una manifestazione di operai se l’è presa con chi “pianta casino”, mentre il governo non batte ciglio, nega che le parole del presidente (per la verità in francese un po’ più volgari che in italiano) siano state sprezzanti e “si fa carico” di “chiamare le cose con il loro nome”. In occasione di una visita ieri a Egletons, nel Corrèze, nel corso di un colloquio con il presidente dell’Aquitania, Alain Rousset, che parlava delle difficoltà di una fonderia della regione di assumere, Macron ha detto che “certa gente, invece di piantare casino (in francese “foutre le bordel”, letteralmente “fottere il casino”), farebbe meglio ad andare e vedere se non possono avere un lavoro là, perchè hanno le qualifiche per farlo e non è lontano da casa loro”. La visita di Macron è stata segnata da una manifestazione di dipendenti e ex dipendenti licenziati dal produttore di componenti auto GM&S, che si sono scontrati con la polizia. La fabbrica si trova a circa 140 chilometri e due ore di macchina da Ussel, dove ha sede la fonderia. “Si può essere colti e parlare come i francesi. Si può anche avere l’obiettivo in politica, e Macron ce l’ha, di dire le cose con il loro nome” ha detto il portavoce del governo Christophe Castaner. “Non ci sono molti francesi che pensano la stessa cosa?”. Non è la prima volta che il 39enne presidente, la cui popolarità è a picco dopo l’elezione a maggio, usa parole poco lusinghiere nel confronti della gente comune. A settembre, prima di una protesta contro la sua riforma del lavoro, Macron ha detto che non avrebbe ceduto ai “fannulloni, cinici ed estremisti”. Parole che sono diventate un grido di battaglia dei manifestanti, che hanno coniato slogan quali “Fannulloni di tutto il mondo, unitevi!”.

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“Macron ci riprova” ha twittato il partito socialista all’opposizione, invitando il presidente a “controllare il linguaggio e rispettare il popolo francese”. Un parlamentare della formazione di sinistra la France Insoumise, Adrien Quatennens, ha detto che Macron “non sa cosa vuol dire cercare lavoro”. Il capogruppo socialista all’Assemblea nazionale Olivier Faure ha parlato di “disprezzo sociale verso gli ‘illetterati’, i ‘fannulloni’ i ‘nessuno'” tutte parole controverse usate da Macron. Critiche anche dalla destra: “E’ arroganza” ha fustigato il capogruppo de Les Republicains Christian Jacob, che ha attaccato “un presidente che non sopporta la minima contestazione”. Macron, che non è “mai stato eletto” localmente, “dovrebbe smettere queste provocazioni da bambino viziato”. Anche l’estrema destra del Front national ha sparato sul presidente: il deputato Fn Sébastien Chenu ha detto che Macron ha “una concezione del lavoro completamente fuori dal mondo” e si divide tra “una comicità seriale e un disprezzo seriale”. Macron ha tentato di restaurare il prestigio perduto della presidenza ospitando eventi in scenari grandiosi, come l’antico palazzo reale di Versailles, e paragonando il proprio ruolo a quello di Giove, il re degli dei romano. L’agenda dell’ex banchiere d’investimento comprende una riforma del lavoro fatta passare in Parlamento a forza di decreti, uno stile di governo che per alcuni critici è decisamente autocratico. Macron inoltre ha appena varato una finanziaria che prevede ampi tagli delle tasse per i ricchi, che lo hanno obbligato a respingere le accuse di essere “il presidente dei ricchi”.

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Secondo il più giovane presidente francese i tagli servono a stimolare gli investimenti e a evitare al fuga dei milionari, come l’attore Gerard Depardieu e l’anziano rocker Johnny Hallyday. La riforma della tassa sul lusso che consente detrazioni su yachts, jet privati, cavalli da corsa e auto di lusso ha provocato le ire della sinistra. Le parole pronunciate ieri “alienano ulteriormente il presidente confermando l’immagine di uomo dalla mano pesante, indifferente a chi è meno fortunato” ha detto Emmanuel Riviere dell’istituto di sondaggi Sofres. In un sondaggio YouGov pubblicato oggi il tasso di approvazione di Macron è del 32%. Il politologo Jerome Sainte-Marie ha detto all’Afp che le ultime dichiarazioni “non sono molto buone in termini di popolarità, ma questo non gli impedirà di far approvare le riforme, ha un potere schiacciante”. Il Parlamento francese è dominato dalla sua formazione, La Republique en Marche, che ha stravinto il voto parlamentare seguito alle presidenziali. Le parole pronunciate ieri “alienano ulteriormente il presidente confermando l’immagine di uomo dalla mano pesante, indifferente a chi è meno fortunato” ha detto Emmanuel Riviere dell’istituto di sondaggi Sofres. In un sondaggio YouGov pubblicato oggi il tasso di approvazione di Macron è del 32%. Il politologo Jerome Sainte-Marie ha detto all’Afp che le ultime dichiarazioni “non sono molto buone in termini di popolarità, ma questo non gli impedirà di far approvare le riforme, ha un potere schiacciante”. Il Parlamento francese è dominato dalla sua formazione, La Republique en Marche, che ha stravinto il voto parlamentare seguito alle presidenziali.

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