Macron, vittoria schiacciante. L’ottavo presidente: difenderò la Francia e l’Europa

Macron, vittoria schiacciante. L’ottavo presidente: difenderò la Francia e l’Europa
8 maggio 2017

Emmanuel Macron è il nuovo presidente della Francia e l’Europa tira un sospiro di sollievo. Per la Francia “una nuova pagina della nostra storia si apre stasera”, è stata la prima dichiarazione dell’ottavo presidente della Repubblica francese, che ha detto “voglio che sia quella della speranza, della fiducia ritrovati”. Arriva al Louvre sulle note dell’inno d’Europa e chiude con la Marsigliese. Emmanuel Macron, il più giovane presidente della Quinta Repubblica francese, riveste di simboli la sua notte di vittoria. Richiama i valori dell’Illuminismo e il motto su cui si fonda la Repubblica, assicura che difendera’ “la Francia e l’Europa” dal futuro incerto, chiede l’unita’ dei francesi, invoca l’audacia, promette un ritorno all’ottimismo. La vittoria del leader di ‘En Marche!’ e’ schiacciante, secondo i risultati parziali diffusi dal ministero dell’Interno nella notte, con 40 milioni su 47 milioni di schede conteggiate, il leader centrista ottiene il 64,16% dei voti. Ma l’astensione e’ alta, oltre il 24%, e il 9% di schede bianche e nulle fa capire che il fronte repubblicano che nel 2002 si coalizzo’ a fianco a Jacques Chirac per fare muro contro Jean Marie Le Pen, non esiste piu’. Oggi la Francia e’ un paese diverso, diviso, molto piu’ colpito dalla mondializzazione e dall’incertezza di quanto non fosse 15 anni fa. Macron lo sa e si rivolge per ben due volte a chi non lo ha votato, a quella Francia che ha espresso “rabbia”, e per questo ha votato l’estrema destra. “Non fischiate chi ha votato Le Pen – dice alle migliaia di sostenitori che sventolano bandiere tricolori di fronte alle piramidi del potere mitterandiano, nel cuore della capitale rivolgendosi ai suoi sostenitori – perche’ chi ha votato Le Pen ha espresso la rabbia, la collera, la delusione e io lo rispetto, – ma faro’ tutto il possibile perche’ non ci sia piu’ alcuna ragione nei prossimi cinque anni per votare per l’estremismo”. “L’Europa e il mondo aspettano che difendiamo lo spirito dell’illuminismo – continua Macron – si aspettano che ancora una volta la Francia li sorprenda e sia se’ stessa. Ed e’ proprio quello che faremo”, conclude richiamando i valori della Repubblica.

LE PEN La candidata del Front National ha subito ammesso la sconfitta. “Ho chiamato Macron, “con cui mi sono calorosamente congratulata” e “a cui auguro successo”, ha detto Marine Le Pen, in un discorso tenuto poco dopo la diffusione degli exit poll, definendo quello di staser un “risultato massiccio e storico” per il suo partito. Le Pen guarda già alle legislative di giugno: siamo “la prima forza di opposizione” mentre gli altri partiti politici hanno perso credibilità e si sono screditati”, ha affermato. Ora le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale: “Sarò alla testa di questa battaglia per difendere l’indipendenza, la libertà, la prosperità della Francia”, ha dichiarato Le Pen, “propongo di trasformare il movimento in una nuova forza politica, necessaria per risollevare il Paese”. La leader del Fn ha poi invitato “tutti i patrioti a unirsi a noi per questa lotta decisiva che comincia fin da questa sera e che sarà decisiva nei prossimi mesi”. Quel che e’ certo e’ che il Front National ha ottenuto un risultato storico: quasi quattro francesi su dieci hano votato per una forza politica ormai considerata a tutti gli effetti ‘normale’. La ‘de-demonizzazione’ dell’estema destra e’ il capolavoro politico della Le Pen, che infatti comprende la portata del’evento e annuncia che “il Front National ora deve rinnovarsi”, deve affrontare “una trasformazione per creare una nuova forza politica che sia all’altezza delle necessità del Paese”. Una frase spiegata successivamente dal vice presidente, Florian Philippot, secondo cui il partito cambiera’ nome, con lo scopo di andare a cercare quel voto della destra moderata che non si riconosce piu’ nel neo-gollismo al tramonto impersonato da Francois Fillon. E qualcosa si muove anche a sinistra. Jean-Luc Melenchon, leader della sinistra radicale di France Insoumise battuto al primo turno, ha subito criticato la presidenza di Macron e ha lanciato un appello “ai 7 milioni di persone che si sono unite attorno al programma con cui ero candidato di mobilitarsi e restare uniti in vista del voto di giugno. La nostra resistenza pu’ farci vincere la battaglia”.

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