Mafia: giornalisti riammessi in uffici Procura a Palermo

17 febbraio 2014

Bastera’ presentare il tesserino dell’Ordine dei giornalisti ai carabinieri di guardia per accedere a quella parte degli uffici della Procura di Palermo dichiarati off-limits, per motivi di sicurezza, agli “estranei all’ufficio”. I militari faranno da filtro ma non potranno annotare il nome o i nomi dei magistrati dai quali i cronisti sono diretti. Sono i principali punti dell’intesa di massima raggiunta oggi nel corso di una riunione, al termine della quale il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Messineo, ha assunto l’impegno di integrare la circolare con cui e’ stato limitato, anche per i giornalisti, l’accesso ad una parte degli uffici della Dda. Messineo ha incontrato il presidente dell’Ordine regionale dei Giornalisti, Riccardo Arena, il segretario dell’Assostampa siciliana, Alberto Cicero, il presidente del Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti, Leone Zingales, e il consigliere nazionale dell’Unci, Giuseppe Lo Bianco. Con il procuratore c’erano gli aggiunti Vittorio Teresi e Bernardo Petralia. Dopo avere ascoltato le ragioni dei cronisti, che hanno sostenuto, argomentandolo, il grave rischio che la circolare potrebbe provocare al corretto esercizio del diritto-dovere di cronaca, il procuratore, d’intesa con i suoi aggiunti, si e’ impegnato a disciplinare in modo meno restrittivo l’accesso dei giornalisti. “Si tratta -dicono Arena, Cicero, Zingales e Lo Bianco- di un’intesa ancora parziale e suscettibile di miglioramenti. Abbiamo compreso e condiviso le esigenze di sicurezza che sono alla base del provvedimento di Messineo, ma nessuna ragione puo’ giustificare il divieto di accesso ai giornalisti nei luoghi dove si esercita l’azione penale e dove il controllo democratico dell’opinione pubblica, attraverso il lavoro dei cronisti, deve restare sempre vigile”.

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