Mattarella chiede riflessione su migranti, Lega lo attacca: “Si vergogni”

Mattarella chiede riflessione su migranti, Lega lo attacca: “Si vergogni”
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
8 agosto 2017

All’indomani della crisi sfiorata e della blindatura dell’operato del ministro dell’Interno, Marco Minniti, da parte di Mattarella e Gentiloni, resta alta l’attenzione sul tema migranti e sul ruolo delle Ong. E scoppia una nuova polemica, con la Lega che attacca duramente il Capo dello Stato. Nel giorno dell’anniversario della tragedia di Marcinelle, Sergio Mattarella ha ricordato le “generazioni di italiani che hanno vissuto la gravosa esperienza dell’emigrazione, hanno sofferto per la separazione dalle famiglie d’origine e affrontato condizioni di lavoro non facili, alla ricerca di una piena integrazione nella societa’ di accoglienza”. Cio’ deve indurre a una “riflessione verso coloro che oggi cercano anche in Italia opportunita’ che noi trovammo in altri Paesi e che sollecita attenzione e strategie coerenti da parte dell’Unione Europea”. Parole che suscitano la dura reazione della Lega: prima Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e Segretario della Lega Lombarda accusa il presidente della Repubblica di “infangare la memoria dei nostri connazionali. Si vergogni”. Poi e’ il leader stesso del Carroccio, Matteo Salvini a lanciare l’affondo: “Mattarella paragona gli italiani emigrati (e morti) nel mondo ai clandestini mantenuti in Italia per fare casino? Si vergogni. Mattarella non parla a nome mio”. Poi e’ il leader stesso del Carroccio, Matteo Salvini a lanciare l’affondo: “Mattarella paragona gli italiani emigrati (e morti) nel mondo ai clandestini mantenuti in Italia per fare casino? Si vergogni. Mattarella non parla a nome mio”. Intanto, il clima nell’esecutivo resta sul chi va la’.

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Il ministro Graziano Delrio, pur negando attriti con il collega Minniti, ribadisce: “Io rispetto la legge dello Stato. Lavoro per l’ordine e la sicurezza. Sono impegnato per stroncare il traffico odioso dei clandestini, in questa nostra guerra contro gli scafisti. Ma se c’e’ una nave di una Ong vicina a gente da soccorrere, non posso escluderla. E anche se non ha firmato il codice di autoregolamentazione, sono obbligato a usarla per salvare vite umane”. Insomma, “per quanto mi riguarda non ho punti di contrasto” con il titolare del Viminale, ma – tiene a sottolineare Delrio- se si parla di soccorsi in mare “la Guardia Costiera dipende dal ministero dei trasporti e tocca a lei valutare se e’ necessario effettuare dei trasbordi”. Sul tema interviene il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: “Sono contrario a ogni derby tra rigore e umanita’, tra regole e solidarieta’, tra sicurezza e diritti umani. L’Italia deve continuare a essere il Paese che ha sposato entrambi gli aspetti”. Al fianco di Minniti si schiera il presidente della commissione Esteri del Senato, Pierferdinando Casini: “Si sta lavorando per contrastare il racket dell’immigrazione”, spiega. Dalle opposizioni, invece, sono i 5 Stelle, con Luigi Di Maio, a definire “assurdo” il litigio nel governo. Mentre per il capogruppo FI al Senato, Paolo Romani, “Delrio dimostra un grave deficit di competenze”. A difesa di Delrio interviene Sinistra italiana: per fortuna “nel governo ci sono anche voci di umanita’ e ragionevolezza”, osserva Loredana De Petris. Incontrando l’inviato Onu, Gentiloni ha ricordato: “L’Italia e’ al lavoro da tempo per la stabilizzazione della Libia. Mi auguro che le Nazioni unite diano a questo processo una spinta decisiva”.

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