Non si arresta la scalata Vivendi e la procura indaga. Berlusconi: “Operazione ostile”

Non si arresta la scalata Vivendi e la procura indaga. Berlusconi: “Operazione ostile”
14 dicembre 2016

La procura di Milano ha avviato un’indagine per presunto aggiotaggio dopo l’annuncio di Vivendi di aver acquisito il 20% del capitale di Mediaset. Il fascicolo di indagine – spiegano qualificate fonti della Procura di Milano – è al momento a carico di ignoti ed è stato aperto dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, coordinatore del dipartimento di magistrati specializzanti in reati finanziari. L’inchiesta sulla presunta manipolazione del mercato del gruppo francese che fa capo a Vincente Bollorè, sottolineano ancora in ambienti giudiziari milanesi, è scattata come atto dovuto dopo l’esposto presentato ieri in Procura dai legali di Mediaset. Dunque, s’infiamma lo scontro tra la Fininvest di Silvio Berlusconi e la Vivendi del finanziere bretone Vincent Bolloré, mentre non si arresta la scalata a Mediaset dei francesi, che si sono portati al 20% del capitale. Dal 3% dichiarato lunedì e dopo la salita al 12,3% di ieri, in soli tre giorni Vivendi ha raggiunto la soglia che si era prefissata, “almeno per il momento”, di arrivare al 20% del Biscione.

Di fronte all’assalto di Bollorè la famiglia Berlusconi non è stata a guardare, sia sul fronte giudiziario, presentando una denuncia per manipolazione del mercato nei confronti di Vivendi, sia soprattutto sul fronte azionario, aumentando la presa sul gruppo televisivo del 3,5% e portandosi al 38,266% del capitale (il 39,775% del capitale avente diritto di voto). A questa quota vanno aggiunte le azioni proprie, pari al 3,795%. Silvio Berlusconi – rimasto ad Arcore per seguire di persona la vicenda e serrare le fila per difendere le sue tv dall’attacco francese – è sceso ufficialmente in campo, parlando apertamente in una nota di “operazione ostile”. E precisando: “c’è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori”. Mediaset ha trovato la sponda anche del Governo, con il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda: “non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia”, ha dichiarato. “Il Governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”. Intanto in Borsa, dopo il balzo record di ieri, si è smorzata sul finale la corsa del titolo che, dopo un massimo intraday a 3,9 euro, ha chiuso in rialzo dell’1% a 3,62. Livelli, comunque, che non si vedevano da giugno scorso. Volumi boom anche nella seduta odierna: sono stati scambiati circa 83 milioni di titoli, pari al 7% del capitale di Mediaset. A Parigi Vivendi ha perso il 2,5% a 18,08 euro.

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