“Meno tasse e più sicurezza. Così abbiamo salvato l’Italia”

16 marzo 2014

Il leader del Nuovo centrodestra è sicuro di aver fatto la scelta giusta per il Paese. Nel nome di un’economia sana, che favorisca i lavoratori autonomi e sotto il segno della sicurezza

“Senza il Nuovo centrodestra vincerebbe la sinistra, una sinistra che avrebbe approvato leggi contro la famiglia, contro i nostri valori e contro i liberi professionisti”: Angelino Alfano, leader del Nuovo centrodestra, ministro dell’Interno del governo Renzi, è sicuro di aver fatto la scelta giusta per il Paese. Nel nome di un’economia sana, che favorisca i lavoratori autonomi e sotto il segno della sicurezza, che ha bisogno del giusto finanziamento, ma anche e soprattutto di coordinamento. Per tutte “quelle donne e uomini in divisa che fanno della difesa dello Stato la loro ragione di vita. Uomini e donne dei quali i cittadini si fidano”.

Ministro Angelino Alfano, siete voi del Nuovo Centrodestra che fate quello che dice Renzi.. o è Renzi che ha sposato la vostra politica?

“Il governo Renzi sta seguendo la ricetta economica giusta, la ricetta liberale, meno tasse, con meno spese. Abbiamo preso dieci miliardi di tagli alla spesa pubblica per metterli a disposizione del taglio delle tasse. E se non è centrodestra “meno tagli con meno spese”, mi domando cos’è il centrodestra. Inoltre abbiamo smontato la legge Fornero al punto di avere provocato la reazione della Camusso, dicendo no ai suoi diktat. Poi abbiamo voluto l’abbassamento dell’Irap, per un ammontare tra i due e i tre miliardi; adesso puntiamo agli autonomi, per ottenete un beneficio fiscale anche per loro, in modo tale che chi ha una partita iva, senza dipendenti, avendo un reddito uguale a quel reddito che giustifica il taglio dell’Irpef, ossia 25mila euro, possa beneficiare anch’egli di una riduzione fiscale”.

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Per il rilancio dell’economia tutti parlano della necessità di una forte scossa…

“Noi abbiamo intanto realizzato una riduzione delle tasse di grande portata, se a questo abbiniamo il cambio della legge elettorale e le riforme istituzionali, quindi il superamento del Senato e il Titolo Quinto, abbiamo davanti a noi lo scenario di riforme fondamentali per il futuro dell’Italia”.

Con Forza Italia la frattura è insanabile?

“Il Nuovo centrodestra ha salvato l’Italia dalla crisi nella quale la voleva precipitare FI. Abbiamo dato un aiuto al Paese quando ne aveva più bisogno, evitando quello che voleva FI: un collasso di sistema, con la crisi di governo, la fine della legislatura, il voto anticipato con una legge elettorale incostituzionale e la sconfitta certa del centrodestra. Saremmo stati alleati con il centrodestra, che torna ad essere in vantaggio proprio grazie a noi. Ma abbiamo ricevuto insulti, calci e pugni. Oggi Forza Italia non è né carne e né pesce: perché non è in maggioranza e non contribuisce all’agenda di governo e non è nemmeno opposizione, perché per partecipare al percorso delle riforme istituzionali e star dentro al gioco della legge elettorale non può scagliarsi contro Renzi. Oggi quello a Forza Italia è un voto inutile”.

Il suo rapporto personale con Berlusconi?

“Non l’ho più sentito dopo Capodanno. E non avrebbe avuto senso, visto il trattamento che ci fa riservare dal suo giornale”.

La candidatura di Berlusconi alle europee?

“È una polemica nella quale non intendo entrare, preferisco non fare commenti”.

A parte le europee, quando saranno le prossime elezioni politiche?

“Con il governo che prende questa buona strada vedo le elezioni politiche molto lontane. Quando Renzi si presentò al Pd disse: otto mesi con Enrico Letta e un governo lungo di legislatura con me. Saranno i fatti e il successo del governo a determinare gli eventi”.

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Il suo rapporto con Renzi?

“Molto frequente, ci sentiamo spesso con il telefonino e via sms. Mi sembra che fino a qui gli obiettivi della collaborazione siano stati centrati”.

Tra i problemi dell’Italia c’è la sicurezza, della quale si occupa il suo Ministero.

“Abbiamo una buona situazione di contrasto alla criminalità organizzata, con successi straordinari che riguardano la lotta alla criminalità finanziaria, con sequestri, confische, arresto di latitanti, anche oggi c’è stato un importante arresto, e anche con l’applicazione del carcere duro. Sono tutte affermazioni della forza dello Stato, uno Stato che vince contro la criminalità organizzata. Abbiamo in mente entro l’estate di rafforzare le misure contro la criminalità finanziaria. Inoltre a cinque anni dalle norme varate da me e Maroni, nel 2008-2009, faremo il tagliando a quei provvedimenti e rafforzeremo ulteriormente il sistema di contrasto al crimine”.

Come la mettiamo con i tagli alle forze dell’ordine?

“Noi non abbiamo tagliato, ma dato con la legge di stabilità alle forze dell’ordine, ai carabinieri e alla polizia e abbiamo offerto l’intero ammontare del Fondo Unico per la Giustizia, per quanto riguarda il Ministero dell’Interno, ai poliziotti e ai carabinieri che combattono la criminalità organizzata e che stanno in trincea. Adesso si apre una nuova fase per la sicurezza nella quale noi non arretreremo di un millimetro, non si tratta di un problema di finanziamenti, ma di un problema di efficienza del sistema. È necessario fare un check per vedere come schierare al meglio in campo la nostra squadra delle forze dell’ordine per riuscire a razionalizzare i servizi sul territorio che assicurano ogni giorno ai nostri cittadini di poter vivere liberi e in sicurezza nelle nostre città”.

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C’è anche il problema della microcriminalità, tanto sentito che in alcune parti del Paese i cittadini organizzano delle ronde.

“Il governo Berlusconi fece una norma sulle ronde che non ebbe un grande successo… I cittadini si fidano degli uomini in divisa che rappresentano lo Stato. E noi saremo sempre accanto a queste donne e uomini in divisa che fanno del servizio allo Stato la loro ragione di vita”.

Nel gioco degli equilibri politici c’è anche Grillo.

“Il carburante della macchina di Grillo è stata la crisi economica abbinata al fatto che politici che rubavano con gente di malaffare hanno determinato la percezione dell’inconcludenza della politica. Se avremo un governo che si dimostra capace di intervenire sia contro la casta, a cominciare dal riordino delle istituzioni, sia con i risparmi di spesa che ne verranno contro la crisi economica, Grillo si sgonfierà. E a favore dei partiti di governo”.

Coma va il rapporto con l’”altra destra”, Fratelli d’Italia?

“Ci unisce la richiesta delle primarie e, in prospettiva, quella richiesta terrà uniti coloro i quali si batteranno per un centrodestra che scelga democraticamente le proprie leadership. In questo momento siamo divisi dalla scelta sul governo. Ma noi siamo certi di aver fatto la scelta giusta”. (Il Tempo)

 

 

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