Merkel verso il voto: mai più tanti migranti come 2015. E si rivolge al congresso: “Dovete, dovete, dovete aiutarmi!”

Merkel verso il voto: mai più tanti migranti come 2015. E si rivolge al congresso: “Dovete, dovete, dovete aiutarmi!”
6 dicembre 2016

La cancelliera tedesca Angela Merkel ha lanciato oggi la sua campagna per le elezioni del prossimo autunno mostrando fermezza sulla questione migratoria per fermare la destra populista, e voltando così pagina rispetto alla politica dell’accoglienza adottata lo scorso anno. Davanti a un migliaio di delegati del suo partito, l’Unione cristiano-democratica (Cdu), riuniti in congresso a Essen, la leader tedesca ha assicurato che una “situazione come quella dell’estate 2015”, quando in Germania sono giunti migliaia di migranti, “non può e non deve ripetersi”. “E’ stato ed è il nostro e il mio obiettivo politico”, ha sottolineato. L’arrivo in Germania di quasi 900.000 richiedenti asilo, in fuga soprattutto dalla guerra in Siria, ha avuto un forte impatto sulla società, spaccata tra generosità e inquietudine, e ha fatto crollare la popolarità della cancelliera, a cui non hanno risparmiato critiche neanche i membri del suo partito.

Da allora, però, Merkel ha riconquistato il sostegno popolare e oggi ha espresso con forza la sua intenzione di difendere i valori della Germania e dell’Europa, affermando di voler vietare il velo integrale, “laddove è legalmente possibile”, e ricordando che “la legge tedesca prevale sulla sharia”, la legge islamica. Una lunga standing ovation ha accolto la presa di posizione di Merkel contro i populisti, mettendo in guardia contro le loro “soluzioni semplici” e respingendo la loro pretesa di rappresentare “il popolo”. “Il mondo non è bianco e nero” e “noi dobbiamo rimanere scettici davanti alla risposte semplici” perché queste “raramente fanno progredire il nostro Paese”, ha detto la cancelliera facendo riferimento soprattutto alla crescente affermazione del movimento anti-immigrazione Alternative fuer Deutschland (AfD), oggi accreditato tra il 12 e il 13 per cento delle intenzioni di voto.

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La cancelliera ha quindi riconosciuto che le elezioni del 2017 saranno “le più difficili dalla riunificazione” del Paese, nel 1990: “Non sarà un gioco da ragazzi”. Come dire: “Voi dovete, dovete, dovete aiutarmi” ha ripetuto, rivolgendosi al congresso. Se nei mesi scorsi, quando lei ancora rifletteva se candidarsi o meno per un quarto mandato, tutti coloro che le erano attorno la esortavano dicendole “devi, devi farlo”, stavolta è stata la cancelliera e leader della Cdu ad esigere “umilmente” solidarietà e compattezza: “Nessuna persona può risolvere da sola i problemi del mondo. Funziona solo se andiamo avanti mano nella mano con ognuno di noi dell’Unione cristiano-democratica”. Nel suo lungo discorso, 75 minuti, seguito da 11 minuti di applausi. I delegati le hanno risposto con un consenso altissimo, l’89,5% dei voti, che però è uno dei risultati peggiori delle sua storia di leader del partito: la seconda percentuale più bassa da quando guida la Cdu, la più bassa nei suoi tre mandati da cancelliera (la più alta fu nel 2012, con il 97,94%).

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