Mes, scontro Conte-Salvini verso carte bollate. Il capo della Lega chiede incontro a Mattarella

28 novembre 2019

Lo scontro tutto politico sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilita’ potrebbe a breve diventare scontro giudiziario se, come annunciato, Matteo Salvini denuncera’ Giuseppe Conte per “attentato contro lo Stato” e se il presidente del Consiglio dovesse denunciare Salvini per “calunnia”, come promesso da Accra, in Ghana, dove il premier ha inaugurato un progetto educativo promosso dall’Eni. Per rimanere allo scontro politico, va ricordato che la riforma del Mes si concludera’ a dicembre con il summit dei capi di stato e di governo dei Paesi europei e, stando al testo esaminato dall’Eurogruppo lo scorso giugno, prevede fra le altre cose una rinegoziazione dei debiti dei singoli stati, con la possibilita’ degli stati creditori di applicare degli interessi piu’ alti per quei Paesi considerati meno stabili. Fra questi, l’Italia.

Da qui arriva l’accusa delle opposizioni, con Salvini e la Lega in testa, che accusano il governo di approvare una norma europea spiccatamente anti italiana. Una accusa che le forze di maggioranza rispediscono al mittente con due postille: la prima e’ che a giugno, quando c’e’ stato il primo via libera alla riforma del Mes, al governo c’era proprio Salvini e la Lega, assieme agli allora alleati M5s. La seconda e’ che la riforma europea non e’ stata ancora approvata definitivamente. Lo scontro, tuttavia, e’ ormai ai massimi livelli istituzionali, con Salvini che chiama in causa il Presidente della Repubblica. “Chiediamo un incontro al Presidente della repubblica, che e’ garante della Costituzione”. Gia’, ma perche’ Salvini si rivolge a Mattarella? E’ convinzione dell’ex ministro dell’Interno, che Conte, dando il via libera al Mes cosi’ riformato, abbia “commesso un atto gravissimo, un attentato ai danni del popolo italiano”.

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Il Capo dello Stato, chiamato in causa da Salvini, ha preferito evitare qualunque reazione. In passato, del resto, non ha mai ricevuto chi lo sollecitava quando la richiesta riguardava un argomento come quello avanzato oggi, la presenza del premier alle Camere e un secondo pronunciamento dell’Aula sul Mes, che investe in modo molto netto le competenze e l’autonomia del Parlamento. Certo a qualcuno non e’ sfuggito che poco dopo l’appello a Mattarella da parte di Salvini, Conte abbia manifestato la sua disponibilita’ a riferire a Montecitorio lunedi’ prossimo e piu’ d’uno scommette su una moral suasion del Presidente sul premier per fare chiarezza davanti ai deputati e al paese su un argomento assai delicato, ma dal Quirinale smentiscono questa eventualita’. Quanto al merito, al Colle non intendono interferire con scelte che sono prettamente governative. Una scelta, quella di Conte di riferire alla Camera, precedente la richiesta di Salvini al Colle. Il presidente del Consiglio ne parla durante la notte italiana, quando e’ appena giunto in Ghana: “Saro’ presto in Aula, riferiro’ e avremo la possibilita’ di chiarire a tutti gli italiani quello che sta accadendo, il negoziato, dove e come ci siamo arrivati, perche’, senza nessun problema”, sottolinea.

Oltre che nell’Aula di Montecitorio, il premier sembra intenzionato a parlare anche in un’aula di tribunale per difendersi dalle accuse del leghista. “A Salvini se e’ un uomo d’onore dico questo: vada in Procura a fare l’esposto. Vorrei chiarire agli italiani che non ho l’immunita’ perche’ non sono parlamentare. Lui ce l’ha e ne ha gia’ approfittato per il caso Diciotti. Adesso veda questa volta, perche’ lo querelero’ per calunnia, di non approfittarne piu'”. Il primo ‘avvocato’ di Conte, tuttavia, e’ il segretario dem Nicola Zingaretti: “La Lega vive alimentando paure. Quando era al Governo, Salvini ha condiviso e approvato la riforma del fondo salva stati. Ora, come al solito, diffondono teorie false per danneggiare l’Italia, la sua forza e credibilita’, per allontanarla dall’Europa e indebolirla. Non lo permetteremo mai”. Il capo politico del M5s, pur rinnovando la sua fiducia in Conte e nel ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, sottolinea che ” occorre migliorare il negoziato difendendo gli interessi dell’Italia. Resta solida la nostra appartenenza ad Euro ed Europa, malgrado cio’ se qualcosa non e’ accettabile va migliorata. E la riforma del Mes si puo’ migliorare, siamo qui per questo”.

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