“Mi mette 10 euro di benzina?” – “Certo, sono 25 euro”: Come? Nessun errore, ecco la TASSA-RIFORNIMENTI: paghi il doppio di quello che metti nel serbatoio
Benzinaio (Pixabay) Ilfogliettone
Occorre fare molta attenzione anche quando ci si reca al distributore per il carburante, è possibile incappare in un salasso.
Il costo della benzina in Italia si posiziona tra i più alti in Europa. Storicamente, il nostro paese si trova spesso nelle prime posizioni per il prezzo al litro, superando la media europea. Altri stati come la Danimarca e i Paesi Bassi mostrano prezzi elevati e l’Italia si colloca costantemente tra le nazioni dove il rifornimento risulta più oneroso per i consumatori.
Negli ultimi anni, i prezzi dei carburanti in Italia hanno mostrato un aumento significativo, con picchi notevoli in concomitanza di eventi globali o decisioni politiche. Ad esempio, si è osservato un rialzo consistente ad esempio nel 2022 a seguito della guerra in Ucraina, dove la rapidità dell’aumento è stata particolarmente evidente.
Tradizionalmente, il diesel costava meno della benzina. Tuttavia, questa differenza si è ridotta e, in alcuni periodi, il prezzo del gasolio ha addirittura superato quello della benzina.
Attualmente si osserva una certa variabilità nei prezzi, ma la tendenza generale vede la benzina mantenersi su livelli elevati. Questa situazione continua a influenzare il bilancio delle famiglie e delle imprese, rendendo l’Italia uno dei paesi con i costi più alti per il carburante, con un impatto notevole sul potere d’acquisto.
Le accise ma non solo
Le accise sulla benzina sono imposte indirette fisse applicate dallo Stato sulla quantità di prodotto, indipendentemente dal suo prezzo. Storicamente, molte di queste tasse sono state introdotte per finanziare emergenze specifiche, come guerre o calamità naturali, ma col tempo sono state inglobate in un’unica somma e sono diventate strutturali.
Il prezzo al litro del carburante alla pompa è composto da diverse voci. La prima è il costo della materia prima. A questo si aggiunge il margine lordo della filiera, che include i costi di raffinazione, trasporto e distribuzione, oltre al guadagno dei gestori. Infine, una parte consistente è data dalla componente fiscale, costituita dalle accise e dall’IVA, che in Italia si applica anche sulle accise, rendendo il peso delle imposte molto elevato.
Evitare il salasso al distributore
Negli ultimi tempo rifornire l’auto è diventato un salasso, specialmente se si opta per il servito. I distributori hanno introdotto una sorta di sovrapprezzo per l’assistenza, rendendo il costo della benzina e del diesel ancora più proibitivo.
Fare il pieno è diventato un impegno finanziario gravoso per le famiglie italiane. Per cercare di contenere le spese, l’opzione più conveniente è il self-service, che costa decisamente meno rispetto al servito ed è diventato quasi una necessità per molti. Inoltre, esistono numerose app e portali web che permettono di confrontare i prezzi dei carburanti nei distributori vicini, aiutando gli automobilisti a individuare le offerte più vantaggiose.