Milano in stallo: il Pd appoggia Sala, ma la città aspetta risposte

Beppe Sala

Il confronto di due ore tra il Pd e il sindaco di Milano Beppe Sala di ieri si è concluso con il solito copione: parole di sostegno, vaghe promesse di “cambiamento” e un silenzio assordante da parte del primo cittadino, che ancora non scioglie le riserve sul suo futuro. Il Partito Democratico, con la sua delegazione composta dal segretario milanese Capelli, la segretaria lombarda Roggiani e la capogruppo Uguccioni, si è limitato a ribadire un appoggio che sa più di strategia politica che di convinzione, mentre Sala si prende l’ennesima “notte di riflessione” per decidere come presentarsi domani in Consiglio comunale.

Sarà la prima volta dopo lo scoppio dell’inchiesta sull’urbanistica milanese, un terremoto che ha messo in luce le fragilità di una gestione amministrativa già sotto accusa. Capelli, unico a parlare al termine dell’incontro, ha snocciolato una lista di priorità che suonano come un elenco di buoni propositi, ma senza sostanza: diritto all’abitare, sviluppo urbanistico, equità. Temi sacrosanti, ma che il Pd non è mai riuscito a tradurre in azioni concrete, lasciando Milano a navigare a vista tra crisi abitative e progetti urbanistici controversi.

L’incontro a casa del sindaco, più che un momento di svolta, sembra un tentativo di salvare la faccia di un partito che fatica a dare una direzione chiara alla città, limitandosi a chiedere “segnali di cambiamento” senza indicare come realizzarli. Intanto, la delibera per la vendita di San Siro a Inter e Milan slitta a settembre, un altro intoppo che evidenzia l’immobilismo di Palazzo Marino. “La settimana scorsa è stata praticamente cancellata”, si giustificano dal Comune, come se le tensioni politiche e i ritardi tecnici fossero una sorpresa.

Servono ancora i pareri di due commissioni e il passaggio in Consiglio comunale, ma il Pd sembra più impegnato a gestire l’immagine di Sala che a spingere per soluzioni rapide e concrete. Oggi alle 16.30, in Consiglio comunale, si capirà se Sala sceglierà di andare avanti o di fare un passo indietro. Ma il vero interrogativo è se il Pd, con il suo sostegno incondizionato e le sue parole vuote, sia davvero in grado di guidare Milano fuori dalla tempesta o se continuerà a galleggiare, lasciando la città in balia delle indecisioni e delle inchieste.