Addio a Robert Forster, interprete di oltre cento film, candidato al premio Oscar al miglior attore non protagonista nel 1998 per “Jackie Brown” di Quentin Tarantino, dove impersonò Max Cherry, ruolo creato per lui dal regista. L’attore statunitense è morto ieri nella sua casa a Los Angeles, all’età di 78 anni, in seguito ad un tumore al cervello, come ha riferito il suo agente a “The Hollywood Reporter”. Abbonato a ruoli di secondo piano e di spalla ai protagonisti principali, la carriera di Forster è stata rilanciata proprio grazie al successo del film di Tarantino: ha poi girato, tra gli altri titoli, “Kiss Toledo Goodbye” (1999) con Christopher Walken, “The Magic of Marciano – Le vele della libertà” (2000) con Nastassja Kinski, “Io, me & Irene” (2000) con Jim Carrey, “Il sogno di Calvin” (2002), “Confidence – La truffa perfetta” (2003) con Dustin Hoffman, “Charlie’s Angeles – Più che mai” (2003) con Cameron Diaz e Grand Theft Parsons (2003).
Forster ha vestito i panni dell’investigatore in “Mulholland Drive” (2001) di David Lynch, lo stesso regista che lo ha diretto nel 2017 nella nuova serie di “Twin Peaks”, in cui ha interpretato lo sceriffo Frank Truman, fratello dello sceriffo Harold Truman della serie originale. Ha recitato di recente anche in un episodio della serie tv “Breaking Bad”, nel ruolo di uno specialista di cambi di identità, che ha ripreso anche nel film tratto dalla serie e uscito in questa settimana su Netflix. Nato il 13 luglio 1941 a Rochester, nello stato di New York, figlio di una casalinga e di un ammaestratore di elefanti al Ringling Bros. And Barnum & Bailey Circus (i genitori si separano quando lui ha 8 anni) Robert Forster si appassiona alla recitazione fin da piccolo. Studente al Heidelberg College, all’Alfred University e alla University of Rochester, si laurea in psicologia anche se lavora come venditore porta a porta di detersivi. Iniziata la carriera come attore teatrale, Forster debuttò al cinema con la pellicola drammatica di John Huston “Riflessi in un occhio d’oro” (1967) con Elizabeth Taylor e Marlon Brando.
Poi, dopo aver recitato in qualche episodio di “N.Y.P.D.” (1967) e “Premiere” (1968) con Dustin Hoffman, apparve ne “La notte dell’agguato” (1969) con Gregory Peck, “Rapporto a quattro” (1969) di George Cukor con Philippe Noiret, “America, America, dove vai?” (1969), “Noi due” (1970), “Il boss è morto” (1973), “Stunts, il pericolo è il mio mestiere” (1977) e “Valanga” (1978). “Nakia” (1974), “Sulle strade della California” (1975-1977), “Goliah Awaits” (1981) con Christopher Lee, “Magnum P.I.” (1985) e “Hotel” (1987) con Johnny Depp sono solo alcuni dei telefilm ai quali partecipa fra gli anni Settanta e Ottanta. Sentimentalmente si lega prima a June Provenzano, che sposa nel 1966 e dalla quale divorzia nel 1975, e poi a Zivia Foster, con cui si unisce in matrimonio nel 1978, divorziando poi nel 1980. Padre di quattro figli (fra i quali l’attrice Kate Forster), la vasta filmografia dell’attore comprende titoli come “The Black Hole (Il buco nero)” (1979) con Anthony Perkins ed Ernest Borgnine; “Delta Force” (1986); “Il banchiere” (1989); “Bandiera a scacchi” (1990); “Sete di giustizia” (1991); “Perseguitato dalla fortuna” (1991); “Una chiamata nella notte” (1993); “Sfida finale” (1996); “Demolition University” (1997); “Night Vision” (1997) e “Psycho” (1998).
Doveva essere sua la parte che andò a Christopher Walken in “Una vita al massimo” (1993) di Tony Scott, ma poi il regista optò per il grande attore. Nel frattempo, Forster recitava anche in telefilm come “Jake & Jason detectives” (1991), “Due poliziotti a Palm Beach” (1993), “La signora in giallo” (1986-1995), “Walker Texas Ranger” (1995-1997), Spawn (1999) e il film tv “La finestra sul cortile” (1998). Il ruolo più importante della sua carriera è legato al film di Quentin Tarantino “Jackie Brown”, dove recita il ruolo di Max Cherry accanto a Robert De Niro, Samuel L. Jackson, Pam Grier e Michael Keaton; un ruolo che riuscirà a fargli ottenere una nomination agli Oscar e ai Saturn Award come miglior attore non protagonista. Il successo con il film di Tarantino a procurato a Forster molti ingaggi, fino a “Firewall – Accesso negato” (2006) con Harrison Ford, “Slevin – Patto criminale” (2006), “Dragon Wars” (2007), “Cleaner” (2007) con Samuel L. Jackson, “La setta delle tenebre” (2007), “La rivolta delle ex” (2009) e “Thick As Thieves” (2008) con Antonio Banderas. Nel 2012 Forster viene diretto dal regista Alexander Payne nel drammatico e intenso “Paradiso Amaro”, dove divide il set con George Clooney, Shailene Woodley e Beau Bridges.