Morto l’attore Brian Dennehy, lo sceriffo ‘cattivo’ di Rambo

17 aprile 2020

E’ morto Brian Dennehy, l’attore famoso anche per aver interpretato il ruolo dello sceriffo William Teasle nel film “Rambo” (1982). Aveva 81 anni. Ad annunciarne la morte avvenuta per cause naturali indipendenti dal Covid, la figlia Elisabeth, attrice anche lei. Una lunga carriera da coprotagonista quella di Dennehy, in cui vestiva spesso il ruolo del ‘cattivo’. Vincitore di due Tony Awards, un Golden Globe. Sui set del cinema hollywoodiano anni ’80 ha recitato uno sceriffo corrotto in ‘Silverado’ del 1985 con Kevin Kline e Kevin Costner, “Due volte nella vita” (1985) con Gene Hackman, “F/X” (1986) e il suo seguito “F/X2 – Replay di un omicidio” (1991), “Tutta colpa delle poste!” (1986) e “Pericolosamente insieme” del 1986 con Robert Redford e Terence Stamp, E ancora “Best Seller” (1987), “Gli irriducibili” (1988) con John Malkovich, “L’orologiaio” (1989), “Punto d’impatto” (1990). Plurinominato agli Emmy Award per svariati parti televisive, sfiora quasi la statuetta con “Prova schiacciante” (1992).

Ha recitato inoltre con Harrison Ford in “Presunto innocente” (1990), e ne “I gladiatori della strada” nel 1992 anno in cui ha interpretato un serial killer in ‘To Catch a Killer’. Pochi i ruoli da protagonista anche se è pregevole ne “Il ventre dell’architetto”(1987) di Peter Greenaway. La televisione lo vede nelle serie “Affari di cuore”, “Profeta del male”, “Appello finale”, la serie di pellicole tv su Jack Reed che lui firmerà anche come regista, “La crociera della paura”. Nella seconda metà degli anni novanta torna sul grande schermo in “Romeo + Giulietta di William Shakespeare” (1996) con Leonardo DiCaprio e Claire Daines, e in “Codice di sicurezza” (1999). Nel 1999 Dennehy è costretto a cancellare tre delle performance che doveva interpretare a Broadway dello spettacolo televisivo “Morte di un commesso viaggiatore” per un ricovero in ospedale per ipertensione. Nonostante questa disgraziata coincidenza, ha vinto un golden Globe e due Tony Awards come miglior attore per il dramma di Arthur Miller che per “Long Day’s Journey into Night”. Uscito dall’ospedale torna a lavorare per tanti film, tra cui “A prova di errore” (2000) con Harvey Keitel, “Lo scandalo Enron” (2003), “Catastrofe a catena” (2004), “The Exonerated” (2005), con Susan Sarandon, “Il sogno di una estate” (2001), “L’ultima estate” (2002), “Lei mi odia” (2004) di Spike Lee, “10th & Wolf” (2006) con Dennis Hopper e “Sfida senza regole” (2008) con Al Pacino e Robert De Niro.

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Nel 2008 il regista Jon Avnet lo vuole al fianco di Robert De Niro e Al Pacino nel film d’azione “Sfida senza regole”. Tre anni dopo torna, diretto da Paul Haggis, nel drammatico “The Next Three Days”, interpretando il ruolo di George Brennan, e sempre nel 2011 è in “Un anno da leoni”. Figlio di un medico e di una casalinga, Brian Manion Dennehy cresce assieme ai suoi due fratelli a Long Island, nella contea di New York, studiando alla Chaminade High School. Ha 19 anni quando entra nell’U.S. Marine Corps rimanendo attivo fino al 1963. Si iscrive alla Columbia University di New York diventando un ottimo giocatore di baseball. Particolarmente attratto dalla recitazione si sposta alla Yale University per studiare arte drammatica, ma anche il rugby. Conclusi i suoi studi, comincia a recitare in qualche spettacolo estivo off-Broadway. Si sposa con Judith Schef dalla quale avrà due figlie, le attrici Elizabeth e Kathleen Dennehy. In seconde nozze sposerà Jennifer Arnott con la quale adotterà due bambini Cormack e Sarah.

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