Napolitano: “Allarme lavoro”. Sindacati più coraggiosi

1 maggio 2014

“Non e’ eccessivo parlare di allarme lavoro” e per questo motivo oggi serve “il massimo di reazione in termini di riforme e di politiche pubbliche, di impegno delle imprese e delle organizzazioni sociali”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano in un discorso al Quirinale in occasione del Primo maggio.  I sindacati, secondo Napolitano, hanno un ruolo essenziale, ma a loro spetta anche un ruolo nuovo e sono chiamati, in un quadro grave di crisi aziendali, come l’attuale, “a concorrere alla ricerca di soluzioni solidaristiche, innovative, coraggiose e determinate”. I sindacati “per loro natura – ha detto il Capo dello Stato – hanno storicamente sempre avuto difficolta’ a rappresentare, insieme con il lavoratori, i senza lavoro, le istanze degli uni e degli altri. Ma anche salvaguardare posti di lavoro a rischio, oggi implica azioni diverse da quelle tradizionali di difesa condotte dai sindacati”. Infine l’affondo: “Si impongono riforme razionalizzatrici, dal mercato del lavoro al sistema tributario, e politiche severe di impiego trasparente e produttivo del denaro pubblico, incidendo su sprechi, corruzione, privilegi e parassitismi”.

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