Papa: “Scegliamo la via di Dio, non quella dell’io”

Papa: “Scegliamo la via di Dio, non quella dell’io”
26 aprile 2020

Nella vita “diventiamo ciò verso cui andiamo” ed è opportuno scegliere “la via di Dio, non quella dell`io; la via del sì, non quella dei se”. Lo ha detto papa Francesco dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano, nell`introduzione alla preghiera mariana del Regina Coeli. “Cari fratelli e sorelle, nella vita siamo sempre in cammino”, le parole del Santo Padre, “E diventiamo ciò verso cui andiamo. Scegliamo la via di Dio, non quella dell`io; la via del sì, non quella dei se. Scopriremo che non c`è imprevisto, non c`è salita, non c`è notte che non si possano affrontare con Gesù. La Madonna, Madre del cammino, che accogliendo la Parola ha fatto di tutta la sua vita un “sì” a Dio, ci indichi la via”.

“Il Vangelo di oggi, ambientato nel giorno di Pasqua, racconta il famoso episodio dei due discepoli di Emmaus”, ha ricordato in apertura di introduzione papa Francesco, “È una storia che inizia e finisce in cammino. C`è infatti il viaggio di andata dei discepoli che, tristi per l`epilogo della vicenda di Gesù, lasciano Gerusalemme e tornano a casa, a Emmaus, camminando per circa undici chilometri. È un viaggio che avviene di giorno, con buona parte del tragitto in discesa. E c`è il viaggio di ritorno: altri undici chilometri, ma fatti al calare della notte, con parte del cammino in salita dopo la fatica del percorso di andata. Due viaggi: uno agevole di giorno e l`altro faticoso di notte. Eppure il primo avviene nella tristezza, il secondo nella gioia. Nel primo c`è il Signore che cammina al loro fianco, ma non lo riconoscono; nel secondo non lo vedono più, ma lo sentono vicino. Nel primo sono sconfortati e senza speranza; nel secondo corrono a portare agli altri la bella notizia dell`incontro con Gesù Risorto”.

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“I due cammini diversi di quei primi discepoli dicono a noi, discepoli di Gesù oggi, che nella vita abbiamo davanti due direzioni opposte”, ha proseguito il Santo Padre, “C`è la via di chi, come quei due all`andata, si lascia paralizzare dalle delusioni della vita e va avanti triste; e c`è la via di chi non mette al primo posto se stesso e i suoi problemi, ma Gesù che ci visita, e i fratelli che attendono la sua visita. Cioè i fratelli che attendono che noi ci prendiamo cura di loro”. “Ecco la svolta”, ha sottolineato il pontefice, “Smettere di orbitare attorno al proprio io, alle delusioni del passato, agli ideali non realizzati, a tante cose brutte che sono accadute nella propria vitaàTante volte siamo presi dall`orbitare, ma dobbiamo lasciare tutto questo e dobbiamo andare avanti guardando alla realtà più grande e vera della vita. Gesù è vivo, Gesù mi ama: questa è la realtà più grande. E io posso fare qualcosa per gli altri, una bella realtààpositiva, solare, bella. L`inversione di marcia è questa: passare dai pensieri sul mio io alla realtà del mio Dio; passare – con un altro gioco di parole – dai “se” al “sì”. Dai se: “se fosse stato Lui a liberarci, se Dio mi avesse ascoltato, se la vita fosse andata come volevo, se avessi questo e quell`altro…”.

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Un tono di lamentele, questo “se” non aiuta, non è fecondo, non aiuta noi e gli altri. Ecco i nostri se, simili a quelli dei due discepoli. I quali passano però al sì: “sì, il Signore è vivo, cammina con noi. Sì, ora, non domani, ci rimettiamo in cammino per annunciarlo”. Sì. io posso fare questo perché la gente sia più felice, migliori, per aiutare tanti. Dal se al sì, dalla lamentela alla gioia e alla pace. Quando noi ci lamentiamo, non siamo nella gioia, ma in un grigioàquell`aria grigia della tristezza. Questo non aiuta e non ci fa crescere bene. Dal se al sì, dalla lamentela alla gioia del servizio”. “Questo cambio di passo, dall`io a Dio, dai se al sì, com`è accaduto? Incontrando Gesù”, la risposta di papa Francesco, “I due di Emmaus prima gli aprono il loro cuore; poi lo ascoltano spiegare le Scritture; quindi lo invitano a casa. Sono tre passaggi che possiamo compiere anche noi nelle nostre case: primo, aprire il cuore a Gesù, affidargli i pesi, le fatiche, le delusioni della vita; affidargli il se. Secondo passo, ascoltare Gesù, prendere in mano il Vangelo, leggere oggi stesso questo brano, al capitolo 24 del Vangelo di Luca; terzo, pregare Gesù, con le stesse parole di quei discepoli: “Signore, ‘resta con noi’: con tutti noi, perché abbiamo bisogno di Te per trovare la via”. Senza di te c`è la notte”.

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